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Sessantamilavitedasalvare pronta alla disobbedienza civile

L'associazione guidata dal cerrese Mirco Jurinovich parteciperà alla giornata che avrà come tema la battaglia per la liberalizzazione dell'utilizzo del defibrillatore semiautomatico

Sessantamilavitedasalvare pronta alla disobbedienza civile. Succederà domani a Piacenza. L’associazione guidata dal cerrese Mirco Jurinovich insieme alle associazioni che afferiscono alla rete “Progetto Vita Italia” parteciperà alla giornata che avrà come tema la battaglia per la liberalizzazione dell’utilizzo del defibrillatore semiautomatico.

A Piacenza, infatti, in occasione della presenzatazione dell’iniziativa promossa da Progetto Vita Piacenza che prevede la cardioprotezione di un intero quartiere del capoluogo emiliano mediante l’installazione di 150 defibrillatori, verrà celebrata anche una giornata di disobbedienza civile con l’allestimento di 16 postazioni “di strada” composte da studenti-istruttori, dotati di manichino e trainer DAE: i passanti potranno partecipare attivamente alle dimostrazioni e verranno quindi invitati, mediante il rilascio di un apposito tesserino, ad utilizzare, in caso di necessità, i defibrillatori pubblici pur non essendo in possesso della prescritta certificazione sancita dalla legge 120/2001 e dalle conseguenti norme regionali.

«Sono centinaia di migliaia le persone che in Italia negli ultimi 18 anni hanno seguito i corsi abilitanti all’uso del defibrillatore ma il potenziale “salvavita” dello strumento non può essere espresso pienamente per via del fatto che, molto spesso, i testimoni di un arresto cardiaco, pur in presenza dello strumento non lo possano utilizzare in quanto non abilitati – commenta Jurinovich -. Il problema formazione ha inoltre rallentato la dotazione obbligatoria dei DAE per  le società sportive. Ma ora bisogna fare  di più. Da tempo diciamo che il defibrillatore, in virtù della sua semplicità e sicurezza di utilizzo, deve essere usato liberamente da tutti, anche dalle persone non certificate al BLSD, esattamente come succede in molti Paesi Europei. Ora, vogliamo far capire che il riferimento del codice penale (art. 54, “stato di necessità”), c’è da tempo e che bisogna muoversi rapidamente in questa direzione. La nostra associazione sostiene da tempo la politica della liberalizzazione e proprio per questo domani saremo a Piacenza al fianco della dottoressa Daniela Aschieri, presidente Progetto Vita,  e del dottor Adriano Furlan, responsabile del 118 di Area Vasta Ovest Emilia Romagna».

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Pubblicato il 23 Marzo 2018
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