Bilancio partecipativo, via alla raccolta delle proposte
Parte oggi la raccolta delle proposte per il bilancio partecipativo 2018. Per "candidare" la propria idea, ci sarà tempo fino all'11 marzo.
L'anno scorso avevano trionfato il cineforum, il progetto sul bullismo, il percorso per disturbi specifici dell'apprendimento, il palio e il campo da calcetto in erba sintetica. Ora il bilancio partecipativo di Rescaldina è di nuovo ai blocchi di partenza, pronto a tagliare il traguardo della terza edizione, la prima sarà gestita interamente dagli uffici comunali, senza la supervisione di ABCittà.
Da oggi, mercoledì 21 febbraio, infatti, inizia la raccolta delle proposte, che proseguirà fino all'11 marzo. Dal giorno successivo, invece, la palla passerà nelle mani degli uffici, che avranno tempo fino al 15 aprile per valutare i progetti in vista della serata di coprogettazione di lunedì 16. I progetti, poi, portanno essere "ritoccati" e valutati fino al 13 maggio: quelli ammessi verranno presentati alla cittadinanza giovedì 24, e dal giorno successivo al 3 giugno la "giuria popolare" potrà votare. I vincitori saranno proclamati al 13 giugno.
Tante conferme e qualche novità per l'edizione 2018 del bilancio partecipativo, alla quale potranno partecipare i rescaldinesi con più di 14 anni ed anche i non residenti con un interesse in paese, come lavoratori, proprietari di case ed esercizi commerciali e utenti dei servizi. A partire dal budget, che sale a 60mila euro complessivi: 45mila per gli investimenti (arredo urbano, edilizia scolastica, impianti sportivi e culturali), con un più 10% circa rispetto allo scorso anno, e 15mila per le spese correnti (iniziative sportive e culturali), stabili rispetto al 2017 ma in crescita rispetto alla prima edizione.
Qualcosa di nuovo fa capolino anche nelle linee guida, dove da quest'anno viene precisato che «il soggetto proponente non potrà essere anche l'attuatore del progetto, a meno che svolga la prestazione in forma gratuita» e che le proposte più votate verranno «finanziate ed avviate a realizzazione entro la fine dell'anno successivo». Non potranno, inoltre, essere ammesse «integrazioni economiche da parte del soggetto proponente nè da parte di terzi»: stop, in parole povere, alle iniziative che comportino esborsi superiori alle cifre messe a disposizione dal bilancio stesso.
Piccola novità anche per le schede destinate alla raccolta delle proposte, in calce alle quali è stata aggiunta la precisazione che «gli uffici si riservano la facoltà di contattare i proponenti, al fine di ottenere eventuali chiarimenti e/o integrazioni sui progetti presentati» e che «nel caso in cui i progetti risultassero generici o incompleti non verranno presi in considerazione».
Ogni cittadino potrà proporre al massimo due idee, una per ognuno dei due ambiti: se le proposte dovessero essere più numerose, saranno ammesse solo le prime due secondo un criterio cronologico. Pollice verso anche per i progetti che fanno già parte della programmazione comunale e per quelli che riguardano le manutenzi di routine.
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