RSD Mazzafame: il caso Anteo esplode in TV
Stefania Laguardia a "Chi l'ha visto?" racconta la drammatica storia della sorella Daniela, ospite della struttura gestita dalla Cooperativa Anteo
Nel video in copertina il servizio apparso ieri nella trasmissione di Rai3
Il caso della Rsd di Mazzafame di Legnano è approdato nella trasmissione "Chi la visto?" su Rai tre.
A raccontare la sua versione dei fatti durante la nota trasmissione andata in onda ieri sera, mercoledì 14 febbraio, è stata la legnanese Stefania Laguardia che ha affidato la sorella Daniela alle cure della struttura in via Delle Rose. La commerciante legnanese si è esposta in prima linea, con fermezza e determinazione.
Tanti i dubbi evidenziati sull'affidabilità degli operatori della coperativa Anteo che gestisce la struttura, direttamente coinvolta anche in un'indagine svolta dai carabinieri della Compagnia di Legnano.
Laguardia, mostrando documentazioni e foto dal contenuto piuttosto forte, ha spiegato nel dettaglio i cambiamenti negativi che ha riscontrato nel comportamento della sorella Daniela: «Nelle uscite quotidiane era assente, era troppo sedata. Dopo aver visto il piano terapeutico, ho chiesto un cambiamento ma niente». Poi sul corpo sono apparsi segni sospetti: «ho notato ematomi sul volto e sul corpo». La situazione è degenerata a tal punto che «Daniela ha avuto un arresto cardiaco». Da quel momento Stefania non ha più riconosciuto sua sorella: «Daniela si è risvegliata più fragile e spventata. Ora è affidata al reparto di Psichiatria di Legnano».
A questa testimonianza si è aggiunta quella di un'altra legnanese che, nell'anonimato, ha raccontato anche il suo caso. Il giornalista Andrea Puletti ha infine contattato Celestino Zulato responsabile della Cooperativa Anteo di Biella che ha difeso la posizione della struttura, come aveva già fatto recentemente.
Ricordiamo che le idagini sono state avviate a seguito del deposito di cinque denunce: quattro presentate dai parenti degli ospiti e una dall’associazione Anffas. Nello specifico, le ipotesi di accusa che saranno valutate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio sono quelle di maltrattamento e omessa custodia. Insomma, i pazienti non sarebbero stati curati adeguatamente e si sospetta una grave mancanza gestionale.
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