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Accam: “”l’impianto perfetto” che l’Europa non vuole più”

La consigliera del M5S di Busto Arsizio riflette sulla definizione di "impianto perfetto" riferito all'impianto di Borsano

Riceviamo e pubblichiamo dalla consigliera del M5S di Busto Arsizio, Claudia Cerini, un comunicato su Accam in cui viene fatta una riflessione sulla defizione di "impianto perfetto" riferito ad Accam.


La presidente di Accam, Laura Bordonaro, ha dichiarato con orgoglio nei giorni scorsi che la società ha concluso l’installazione dei nuovi filtri per gli ossidi di azoto e ora Accam è un “impianto perfetto”, che può ricominciare la sua attività in regola con tutte le normative.

Questa enfasi sembra un po’ esagerata per almeno due motivi, primo perchè i nuovi filtri non elimineranno le emissioni, ma semplicemente ridurranno gli ossidi di azoto di quel 20% necessario per rimanere sotto le nuove soglie di legge e secondo perché definire un inceneritore una macchina perfetta oggi è sicuramente anacronistico. La struttura perfetta, secondo il suo appellativo, è stata definita dall’Europa come un devastante produttore di gas serra. Il 16 gennaio 2018 è uscito infatti il Documento conclusivo della Commissione europea ‘A European Strategy for Plastics in a Circular Economy’  che ristabilisce la verità, su quelli che alcuni si ostinano a chiamare “termovalorizzatori” e sono certa gli inceneritoristi non dormiranno sonni tranquilli. 

Questo interessante documento detta la nuova economia europea delle materie plastiche nell’ambito della vera economia circolare e, tra le altre cose, afferma che il riciclo delle plastiche è oggi ancora troppo basso (meno del 30%), che la loro produzione e il successivo incenerimento producono 400mln di tonnellate di CO2 all’anno, che riciclare 1mln di tonnellate plastica in più equivarrebbe a togliere dalla strada 1mln di auto. 

Insomma uno studio che segnerà le prossime direttive europee non certo a favore dell’incenerimento. Per la prima volta in Europa gli inceneritori non vengono definiti come produttori di energia, ma solo come produttori di CO2, il gas dannoso per la salute umana e tra le principali cause dell’effetto serra. 

Infatti bisogna spiegare il nuovo sistema deNox non cambia in modo significativo la problematica che lega inceneritori e salute e che sta sempre più emergendo grazie ai recenti studi epidemiologici.

E vorrei quindi rivolgermi a quei sindaci che stanno forse valutando di prolungare l’attività dell’inceneritore oltre il 2021:  Cari sindaci che siete anche responsabili della salute dei vostri territori, lo sapete che uno studio del 2015 di ARPA Piemonte sull’inceneritore di Vercelli ha rilevato un aumento di mortalità per tumori maligni nella popolazione residente? In particolare tumori al colon-retto (+400%), ai polmoni (+180%).

Lo sapete che è appena uscito uno studio del CNR che analizza alcune fonti inquinanti del comune di Pisa tra cui l’inceneritore e a proposito di questo dichiara: “Dall’analisi della mortalità per esposizione ad inceneritore si osservano: un eccesso di mortalità del 79% per tumore del sistema linfoemopoietico, un eccesso del 21% della mortalità per le malattie del sistema circolatorio. Tra le donne si osserva un aumento del 152% della mortalità per le malattie respiratorie acute. L’analisi dei ricoveri ospedalieri dei residenti della coorte evidenzia che a concentrazione più alta di NOx di fonte inceneritore corrispondono aumenti nel rischio di ospedalizzazione per il tumore del sistema linfoemopoietico tra gli uomini in eccesso del 41%, per le leucemie tra gli uomini in eccesso del 75%, per il linfoma non Hodgkin tra gli uomini in eccesso dell’85%, per il tumore di trachea-bronchi-polmone tra le donne, in eccesso del 34%… “.

Per non dimenticare l’analisi epidemiologica di ATS Milano svolta nel 2016 su Accam che ha fatto emergere  un eccesso di malattie cardiovascolari nella popolazione residente.

Per noi, Movimento 5 Stelle, Accam può essere una risorsa per il territorio solo se si mantiene la decisione di chiudere l’impianto di incenerimento entro il 2021 e ci si impegna per trovare una soluzione alternativa a favore del riciclo. 

Per questo confidiamo che i risultati del tavolo tecnico oggi in corso diano il coraggio ai sindaci di continuare nella strada già avviata in questo senso.

Claudia Cerini, Consigliere M5S Busto Arsizio

Redazione
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Pubblicato il 12 Febbraio 2018
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