Sindacati e azienda si sono messi a un tavolo per discutere il futuro dei lavoratori della Pibiviesse di Nerviano. Ci sono stati passi avanti, ma per la Fiom Cgil Ticino Olona, c'è ancora un ampio margine di lavoro per migliorare la situazione.

Il vertice tra sindacati e Pibiviesse si è tenuto ieri, martedì 6. Questa mattina l'assemblea sindacale allo stabilimento di via Bergamina, dove a rischiare il posto di lavoro sono ben 52 lavoratori su 148. La storica azienda di valvole, infatti, sta vivendo un periodo di crisi. Il sindacato chiede che a pagare, però, non siano i lavoratori sulla loro pelle.

«Durante l'incontro l'azienda ha messo sul tavolo alcuni strumenti alternativi rispetto alla gestione degli esuberi – spiega Renato Esmeraldi di Fiom Cgil Ticino Olona -: in parte, si è fatta una disamina sui lavoratori potenzialmente pensionabili, l'azienda ha dato la disponibilità a rivedere parzialmente il numero degli esuberi con il riassorbimento parziale del personale in altri uffici o stabilimenti, con un ulteriore valutazione rispetto al loro assorbimento in aziende a cui Pibiviesse ha intenzione di esternalizzare alcuni servizi. Tutti questi aspetti per un verso vanno bene, possiamo discuterne, ma noi continuiamo a chiedere con forza lo strumento principe: l'ammortizzazione sociale strutturale, che non è stata esclusa in trattativa. Serve una soluzione complessiva per tutti i lavoratori in esubero».

Ora, un nuovo incontro tra sindacati e Pibiviesse si terrà giovedì 15 in Assolombarda a Milano. Nel frattempo i lavoratori e i sindacati hanno deciso di mantenere lo stato di agitazione, con eventuali altri presidi, e hanno richiesto un incontro al sindaco di Nerviano Massimo Cozzi. Proprio nei giorni scorsi lo stesso primo cittadino aveva proposto un incontro alla proprietà per cercare di chiarire la situazione sulla crisi dell'azienda di via Bergamina.