Canegrate “saluta” in lacrime Federica Banfi
La cerimonia funebre è stata concelebrata dall'arcivescovo monsignor Mario Delpini e dal decano Don Fabio Viscardi - Letto un messaggio di Papa Francesco
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Folla in lacrime ai funerali di Federica Banfi, la diciannovenne che ha perso la vita in un incidente stradale in Val D'Aosta il 31 dicembre. L'ultimo saluto alla canegratese si è tenuto alle 14 di oggi, venerdì 5 gennaio, nella chiesa parrocchiale di Canegrate.
La chiesa è risultata così affollata che amici e conoscenti hanno dovuto seguire la cerimonia dal sagrato. Numerosi i giovani che hanno voluto prendere parte alle esequie e stringersi attorno ai famigliari. In prima fila il sindaco di Canegrate Roberto Colombo con il primo cittadino di San Giorgio su Legnano Walter Cecchin.
La cerimonia funebre è stata concelebrata dall'arcivescovo monsignor Mario Delpini con il decano di Legnano don Fabio Viscardi. Con loro don Virginio e don Antonio, parroci di Canegrate e San Giorgio su Legnano e don Andrea Citterio responsabile della Pastorale giovanile delle due parrocchie.
Anche Papa Francesco ha presenziato, non fisicamente, alla funzione. Il Pontefice ha espresso per iscritto la sua «affettuosa partecipazione – ha spiegato don Gino parroco di Canegrate – e vicinanza ai genitori Lucia e Renzo e ai fratelli Martina e Andrea. La morte non è la fine di Federica, ma è l'inizio di una vita nuova».
Provato, don Andrea durante l'omelia, ha ricordato Federica: «Gioia e Giocosità ecco i segni che contradistinguevano Federica. Una ragazza brillante e affettuosa, soprattutto con i bambini che seguiva in oratorio: per ognuno di loro riservava un abbraccio».
Una ragazza solare che ha lasciato un segno forte nella comunità. A conferma, i diversi "simboli di Federica" presentati all'altare prima dello spezzare del pane: la maglietta e il fischietto dell'oratorio, la maglia della Juve, il caschetto da sci, una palla di basket, la divisa del basket Canegrate, «realtà sportiva dov'è nata e cresciuta». Tra gli oggetti portati non è mancato il suo zaino north face «con il quale ha affrontato tante avventure» e un disco di Emma Marrone, «il suo idolo, le sue canzoni le cantava a squarciagola».
Un pensiero è andato anche agli altri ragazzi rimasti feriti durante l'incidente.
Particolarmente commovente il momento in cui i due fratelli gemelli hanno preso la parola al termine della cerimonia: «Quando te ne sei andata ti sei portata via una parte di noi, niente e nessuno ci strapperà mai i momenti che in 19 anni abbiamo passato insieme. Li teniamo ben stretti a noi. Proveremo noi a vivere quella vita che ti è stata strappata troppo presto. Non sarà facili, eri espansiva, piena di gioia e con una parola per tutti: una bomba di vita fantastica».
A fine messa è risuonato il brano "Occhi Profondi" di Emma Marrone e il feretro è stato poi portato dai ragazzi dell'oratorio fra gli applausi e lacrime.
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