L’urologia di Garbagnate fa scuola: rimosso tumore al rene salvando l’organo
L'intervento è stato portato a termine con una nuova tecnica mini-invasiva portata dal dottor Andrea Gregori coadiuvato dai colleghi Virginia Varca e Andrea Benelli
Intervenire sui pazienti, affetti da gravi patologie, con tecniche mini invasive, è una delle priorità degli specialisti dell’ospedale di Garbagnate Milanese e l’urologia garbagnatese sta consolidando un ruolo sempre più all’avanguardia in questo campo.
Di recente, a Napoli in occasione del 90° Congresso della Società Italiana di Urologia, la più importante società nazionale urologica di cui fanno parte i principali esperti del mondo ospedaliero ed universitario, gli urologi garbagnatesi hanno illustrato nuove e sofisticate tecniche per asportare un tumore al rene.
Uno dei protagonisti della sessione di “live surgery” è stato infatti Andrea Gregori, direttore dell’Unità Operativa di Urologia Laparoscopica e mini-invasiva dell’Ospedale “G. Salvini” di Garbagnate Milanese. Il chirurgo, coadiuvato dai colleghi Virginia Varca e Andrea Benelli, è stato chiamato ad eseguire un complesso intervento di chirurgica mini-invasiva renale, trasmesso in diretta e seguito con grande interesse dai partecipanti al congresso.
Si trattava di una “tumorectomia renale” portata a termine con successo su una giovane paziente affetta da carcinoma renale. La tecnica messa a punto da Andrea Gregori, ha consentito la sola rimozione del tumore salvando l’organo e garantendo così alla donna di mantenere una normale funzione renale. L’intervento è stato eseguito con tecnica laparoscopica tridimensionale, senza cioè incisioni chirurgiche. Questa tecnica oltre all’ottimo risultato oncologico garantisce una più rapida guarigione del paziente, con particolare attenzione all’aspetto estetico. “Ancora una volta l’equipe urologica dell’ASST-Rhodense si è dimostrata all’avanguardia nell’affrontare le principali patologie oncologiche riportando risultati al centro del mondo scientifico nazionale ed internazionale. Un grazie a tutti coloro che quotidianamente sono impegnati nella ricerca di nuove tecniche che permettono, a chi è affetto da patologie gravi, di ritornare a vivere serenamente” ha commentato Ida Ramponi direttore generale dell’Asst Rhodense.
Nell’Unità Operativa di Urologia dell’ospedale di Garbagnate lo scorso anno sono state introdotte anche nuove tecniche ecografiche in 3D e della fusione di immagini con la risonanza magnetica con le quali è possibile eseguire indagini più raffinate ed ottenere più dati positivi e meno biopsie inutili. Il sistema, usato in pochi centri ospedalieri, utilizza un ecografo a 3 dimensioni ed un software che, integrando le immagini della risonanza magnetica con le zone sospette segnalate, consente di tracciare il percorso dell'ago usato per la biopsia, rendendo tali lesioni facilmente raggiungibili.
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