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Al posto di Accam un impianto di smaltimento “green”

È la proposta portata all'attenzione dalla senatrice Laura Bignami, insieme al senatore Mario Rossi il nuovo sistema si basa sul cracking per via termomeccanica

«Accam non è un inceneritore classificabile come R1: questa è una buona notizia, significa che per lo Stato è un impianto in dismissione. Il consorzio pertanto puo farne quello che vuole».

È partendo da questa conferma avuta dal Ministero dell'Ambiente che la senatrice Laura Bignami, insieme al senatore Mario Rossi, ha portato all'attenzione un nuovo progetto «a inquinamento 0» che potrebbe sorgere nell'area di Borsano. 

Già sottoposto al presidente di Accam, il nuovo sistema si basa sul cracking per via termomeccanica: in sintesi permette di scindere le molecole complesse in idrocarburi attraverso la rottura dei legami molecolari. La particolarità del sistema starebbe nel modo di operare la trasformazione: con l’energia meccanica (attrito), e non per termo-ossidazione (combustione). Non vengono infatti utilizzati camini. Tutto avviene a una temperatura più bassa che durante la combustione (inferiore ai 500 °C) in un ambiente totalmente privo di ossigeno. In queste condizioni non si ha la formazione di diossine né di prodotti ossidati o Co2 e tanto meno di particolato. I rifiuti (indifferenziata) da trattare sono macinati, nulla viene bruciato: all’uscita dal reattore del cracking, si ha un sistema di distillazione frazionata dal quale si ricavano gas Gpl, e idrocarburi liquidi. A fianco potrebbe esserci anche un impianto a biogas per la forsu ma gli stessi promotori dell'impianto non erano a conoscenza di quello analogo di Legnano. 

A presentare questo sistema sono stati due ingegneri progettisti di una società legata ad un fondo americano che si prenderebbe in carico l'investimento dell'impianto (diverse centinaia di milioni di euro) a fronte di una convenzione trentennale. I guadagni inizierebbero ad arrivare dopo 20 anni. Necessaria l'area (7 ettari) e i rifiuti del bacino dell'Alto Milanese. 

Presenti alcuni rappresentanti del Comitato di Borsano che hanno ascoltato e chiesto alcuni chiarimenti sull'effettivo inquinamento zero. 

La senatrice Bignami ha chiesto poi carotaggi sui terreni con analisi chimiche precise e l'aumento del numero delle centraline per monitorare il Pm2,5.

Redazione
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Pubblicato il 02 Ottobre 2017
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