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Migranti, ecco le quote del nuovo bando della Prefettura

A Legnano saranno 38, a Parabiago 34 e a Nerviano 20 - Sono, invece, 19 i posti previsti per Busto Garolfo, 8 per Canegrate, 13 per Cerro Maggiore, 10 per Rescaldina e per San Giorgio su Legnano e 5 per Villa Cortese...

Si torna a parlare di accoglienza migranti nel Milanese: nei giorni scorsi, infatti, sulla scrivania dei sindaci del territorio è arrivata una nota della Prefettura meneghina che comunicava «il prospetto dei posti che verranno considerati da questa Prefettura nell’ambito della predisposizione dell’avviso esplorativo per l’individuazione, entro il prossimo mese di settembre, di idonei operatori da invitare alla procedura negoziata volta all’affidamento in convenzione di servizi per l’accoglienza a favore dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, per il periodo dal 1° ottobre al 31 dicembre 2017».

Il numero di posti complessivamente messi sul tavolo dalla Prefettura è di 1.661. Dalla "chiamata alle armi" rimangono esclusi i i Comuni che hanno già raggiunto la quota prevista; quota che, al momento, è determinata per ciascun Comune sulla base del 50% di quanto stabilito dal piano ANCI-Viminale e tiene conto del numero dei richiedenti asilo già ospitati in strutture di accoglienza straordinaria e dei posti SPRAR già attivati al 31 luglio.

«Il bando della Prefettura – spiega Sara Bettinelli, presidente del Patto dei Sindaci dell'Alto Milanese è finalizzato alla collocazione di quei "numeri" definiti tramite il protocollo. C'è stata una prima fase durante la quale sono state verificate informalmente con i Comuni, le Parrocchie e i privati le disponibilità esistenti, e poi la Prefettura ha svolto anche una verifica relativamente alle persone già collocate sul territorio. Ora il bando esplorativo è uno strumento che si rivolge agli enti gestori, per vagliare quante siano le unità abitative che quest'ultimo può mettere a disposizione. Questa prima fase di attuazione del protocollo avrebbe dovuto coinvolgere solo i Comuni firmatari, invece sono già stati coinvolti tutti, partendo da una quota del 50%».

Nessun annullamento del protocollo, quindi, ma solamente un nuovo step nell'attuazione del documento, che non va ad intaccare le agevolazioni previste per i Comuni che nei mesi scorsi hanno optato per la sottoscrizione: rimane infatti, per chi ha firmato, l'esclusione da eventuali bandi successivi al raggiungimento della quota del 50% dei richiedenti asilo da accogliere.

Di diversa opinione il sindaco di Legnano Gianbattista Fratus: «Del Protocollo d'Intesa rimane solo il concetto dell'accoglienza diffusa», aveva commentato nei giorni scorsi il primo cittadino legnanese riferendosi alla comunicazione inviata dalla Prefettura. Legnano era stata tra i promotori del patto con l'accoglienza diffusa, ma aveva rimandato la sottoscrizione del documento a dopo il verdetto delle urne per lasciare campo libero alle scelte del nuovo inquilino di Palazzo Malinverni. Con il cambio di amministrazione deciso dai legnanesi, il nuovo primo cittadino, tenendo fede a quanto preannunciato in campagna elettorale, aveva deciso di non firmare il protocollo, ma ora sembra proprio che la città si dovrà comunque preparare all'arrivo di altri migranti: all'ombra dell'Albertone, infatti, la quota di posti indicata dal prospetto, per questo primo bando, è di 38, quota dimezzata rispetto all'intesa Anci-Ministero Interno (come previsto nel Protocollo, seppur non firmato da Legnano) ma che potrebbe aumentare in caso di altri bandi o emergenze. 

Stessa sorte per i Comuni di Nerviano e Parabiago, che a loro volta avevano optato per il "NO" al protocollo: il prospetto attribuisce ai due Comuni targati Carroccio rispettivamente le quote di 20 e 34 posti. 

Sono, invece, 19 i posti previsti per Busto Garolfo, 8 per Canegrate, 13 per Cerro Maggiore, 10 per Rescaldina e per San Giorgio su Legnano e 5 per Villa Cortese.  

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Agosto 2017
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