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Protesta migranti a Busto: “Riconosciamo i loro diritti”

I profughi e i richiedenti asilo stanno protestando per il documento di identità...

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di "Bust'Occhi aperti sul mondo" riguardo alla protesta di profughi e richiedenti asilo che non hanno ancora ottenuto il documento di identità dal Comune.


I profughi e richiedenti asilo alloggiati da due anni in via dei Mille stanno protestando perché non ha ancora avuto fine la loro sfibrante attesa di vedersi riconoscere dal Comune il documento di identità a cui hanno diritto. Intendiamoci: non è il riconoscimento della cittadinanza, è semplicemente un certificato temporaneo che riconosce loro un nome, che li radica in luogo di nascita, che stabilisce dove hanno temporanea e precaria residenza. Eppure hanno dovuto di nuovo farsi sentire per reclamare questa loro elementare, primaria dignità.

A chi ha la capacità di provare a immaginarsi nella loro situazione risulta facile capire perché hanno un bisogno così forte di quel "pezzo di carta". Quel certificato conferirebbe loro la dignità di persone riconosciute e portatrici di una identità, li metterebbe in grado di poter mostrare che non sono degli abusivi senza diritti umani, li aiuterebbe a sostenere con dignità la lunga, defatigante attesa di sapere se potranno godere del diritto di asilo nel nostro paese.

Perché non riconoscere loro questo diritto sancito dalla legge italiana? Perché rendere ancora più esasperante la lunga incerta attesa? Perché provocare intenzionalmente tensioni quando non chiedono altro che poter vedere il loro nome scritto su un documento della Repubblica Italiana? A che scopo eccitare i sentimenti più ingenerosi di una parte della popolazione bustese che non conosce la gioia di condividere le speranze e le apprensioni di queste persone ospiti nella nostra città?

La rete "Bust'Occhi aperti sul mondo" sa guardare avanti ed è consapevole che un mondo nuovo sta nascendo. Il riconoscimento dei diritti inviolabili delle persone, a cominciare da quello di veder riconosciuta la propria identità, è la condizione preliminare a costruire la pace e la solidarietà in un mondo in tumultuosa trasformazione. Anche quel "pezzo di carta" finora negato ai profughi di via dei Mille fa parte dei diritti inviolabili della persona umana.

Bust’Occhi aperti sul mondo

Redazione
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Pubblicato il 29 Giugno 2017
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