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Festa della Repubblica, ma anche della Pace, della Costituzione, del Lavoro

Celebrata la ricorrenza in una cerimonia nel piazzale dell'Associarma...

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Festa della Repubblica 4 di 16

Il discorso ufficiale del sindaco Alberto Centinaio


Celebrata la festa della Repubblica con una cerimonia nel piazzale dell'Associarma, come da tradizione, alla presenza del sindaco, Alberto Centinaio, del presidente dell'Associarma, Antonio Cortese, e dei rappresentanti di tutte le forze dell'ordine cittadine. 

La celebrazione si è aperta con un discorso del presidente Cortese che ha voluto ricordare «ciò che ci unisce qui oggi». Tornando indietro nel tempo, egli ha posto l'accento sull'importanza di questo evento nella storia della Nazione poichè è solamente grazie a quell'avvenimento che «siamo qui oggi, liberi di autodeterminarci in una Repubblica Democratica, che si riconosce e si onora nel popolo, quale unico e vero depositario di sovranità».

Cortese ha evidenziato come i valori del nostro Stato siano la libertà, la democrazia e la giustizia sociale; ma non si è dimenticato di rimembrare come questi valori «senza quello supremo della pace, non si sarebbero potuti coltivare» e di come la pace è stata garantita grazie all'azione «di quelle persone che seppero uscire dalle macerie dell'antifascismo e dalla guerra e delle Forze Armate, che seppero porsi a servizio esclusivo della Nazione e delle sue istituzioni». Da questa considerazione, il presidente dell'Associarma ha ringraziato tutti i «soldati d'Italia», ricordando però l'importanza della loro missione di salvaguardia dello Stato e sottolineando anche il dovere di riconoscenza di tutta la popolazione nei loro confronti.

Cortese ha concluso il suo discorso con un'arringa generale ricordando come «in questo momento storico occorrerebbe risfoderare quella tenacia, quel senso di unità, quei supremi valori contenuti nella Costituzione» che ha permesso al Paese di resistere a dure prove nel passato e che permetterebbero di «superare la complessità dei problemi di oggi che purtroppo sono dinanzi alla società ed allo Stato». Il presidente dell'Associarma si è congedato citando due frasi, l'una del 1957 di Luigi Sturzo e l'altra di Pietro Calamandrei, sempre per ricordare che non bisogna farsi abbattere dalla sfiducia e solo così, «saremo capaci di contribuire a concretizzare quell'immagine di Italia presente nella Costituzione».

La celebrazione è proseguita con la lettura da parte di una decina di ragazzi dell'istituto Bonvensin de la Riva e dell'istituto comprensivo Carducci di alcuni articoli della Costituzione.

La parola è poi passata al sindaco per il discorso ufficiale. Centinaio ha voluto citare il primo articolo della Costituzione, che era stato letto prima da uno dei ragazzi: «L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro».

il sindaco ha notato come sia difficile «trasmettere parole di speranza ad una generazione che rischia di restare a lungo esclusa dal lavoro», però ha voluto sottolineare che «sarebbe un errore fermarci alle difficoltà del momento senza avere il coraggio di guardare avanti e di sperare in un futuro migliore».

Sempre seguendo questo discorso, Centinaio ha concluso con un appello generale: «facciamo nostro l'entusiasmo che i Padri costituenti calarono nella Carta della Costituzione ed impegniamoci, ciascuno nel proprio ambito, a costruire un'Italia che sappia offrire a tutti opportunità di crescita e di benessere»

Prima e dopo l'alzabandiera, la cerimonia è stata vivacizzata dalle note del Corpo Bandistico Città di Legnano.

Viva l'Italia! Viva la Repubblica!

Immagini di Luigi Frigo

Redazione
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Pubblicato il 02 Giugno 2017
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