Lunedì 13 marzo le quattro ragazzine che si sono fotografate sui binari a Legnano (Qui l'articolo) se la sono cavata con una multa (una sanzione amministratica da circa 160 euro a testa) ma in Calabria un loro coetaneo, per la stessa stupida follia, ha perso la vita.

Cosa spinge gli adolescenti a sfidare la morte per un selfie? Lo abbiamo chiesto a Monica Brotto, educatrice, coach e responsabile dei progetti giovani e adolescenti de La Fucina, cooperativa con sede a Rho che sta seguendo il consiglio comunale dei ragazzi a Legnano.  

Nella video intervista l'educatrice spiega quanto sia delicata la fase dell'adolescenza in cui si sviluppa un senso di onnipotenza che porta a volere sfidare i propri limiti sottovalutando i rischi. Per evitare che ragazzini annoiati passino il tempo a fare le più svariate stranezze è quindi  importante ascoltare i loro bisogni andando a valorizzare i loro talenti. 

In questo contesto, secondo Brotto, la modalità educativa basata sulla punizione, la cultura che innesca il meccanismo delle multe e del castigo «si sta rilevando fortemente debole, perchè non va a lavorare sulla vera causa del problema». «Bisogna che tutta insieme la comunità educante sviluppi un nuovo modello educativo che vada ad accendere gli animi dei ragazzi offrendo loro opportunità che li rendano parte attiva della società, ricordandogli che possono realizzare i propri sogni»