Una situazione ormai al limite del paradosso, con la rincorsa a provvedimenti tappabuchi che durano il tempo di una pioggerellina: da oggi, domenica 26 febbraio, sono infatti entrate in vigore le misure straordinarie previste dal "Protocollo regionale sulla qualità dell'aria" per contrastare la diffusione delle polveri sottili, misure scattate dopo che Arpa Regione Lombardia ha attestato il superamento del limite giornaliero di Pm10 di 50 microgrammi per metro cubo per sette giorni consecutivi. 

Nemmeno il tempo di prendere atto della situazione ed ecco che le ultime rilevazioni, quelle riferite a sabato 25 e dunque prima dei potenziali effetti benefici di qualsiasi misura straordinaria, sono tornate al di sotto del limite, con concentrazioni di Pm10 in forte calo nella città di Milano e nella provincia. 

Ad Arese, per fare l’esempio più vicino al territorio, sabato 25 erano stati rilevati 32 microgrammi per metro cubo dopo che nei giorni scorsi si era arrivati anche oltre i 110 microgrammi. E così, se anche i dati di oggi 26 febbraio, ufficializzati domani, resteranno sotto la fatidica soglia, le misure straordinarie rientreranno in toto, perché i provvedimenti vengono sospesi dopo che per due giorni il Pm10 è tornato sotto i limiti. 

Un tira e molla del quale, sinceramente, si fa sempre più fatica a comprendere sino in fondo l’utilità perché "allarme" e "rientrato allarme" sono diventati ormai messaggi ordinari. Tutto questo serve però a confermare che la soluzione del problema inquinamento non può certo essere affidata a misure, appunto, straordinarie. 

R.R,