Torna il progetto del terzo e quarto binario
Stanziati fondi per l'opera nel Patto per la Lombardia ma il progetto è ancora "top secret"....
Dopo due bocciature torna il progetto di potenziamento della tratta ferroviaria Rho-Gallarate. Questa volta, come annunciato lunedì 12 dicembre in commissione consiliare a Legnano, la realizzazione del quarto (fino a Parabiago) e del terzo (fino a Gallarate) binario è inserito nel Patto della Lombardia, siglato di recente dal presidente Roberto Maroni con l'ex Premier Matteo Renzi.
Poche, o meglio pochissime, le informazioni a riguardo. Nessuno dei tre consiglieri regionali esperti di problematiche dei pendolari, presenti alla riunione a Palazzo Malinverni, ha infatti ancora preso visione del progetto di Rfi, di cui non si conoscono nemmeno eventuali modifiche rispetto all'ultima versione bloccata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
20 MILIONI GIA' STANZIATI – «Confermo che il progetto è inserito nel Patto per la Lombardia – ha dichiarato la consigliera regionale (Per Maroni), Carolina Toia – Il costo totale dell'opera è di 402 milioni di euro e le risorse stanziate ammontano a 20 milioni di euro. I restanti 382 milioni sono da stanziare nel bilancio 2017. Non ho ancora visto il progetto e convocheremo un'audizione pubblica per presentarlo e valutarlo. Ritengo però che non ci siano altre soluzioni per risolvere il problema del sovraffollamento».
Dello stesso parere, il collega del Pd, Alessandro Alfieri, favorevole a tre condizioni: «Che non passino i treni merci, che ci siano interventi di mitigazione e che il progetto, di cui chiediamo visione, accolga una serie di osservazioni presentate per migliorarlo». Il consigliere ha inoltre ricordato che una quota dello Sblocca Italia destinato a Rfi è proprio destinata al potenziamento della tratta Gallarate-Milano, «su cui spinge moltissimo la Regione» per una somma di 382 milioni
I PENDOLARI – Avere più binari per un passaggio maggiore di treni è importante per chi viaggia tutti i giorni su treni affollati e in continuo ritardo. «I treni sono ormai al collasso, e non solo nelle fasce di punta – ha ribadito Cristina Corrado che insieme ad altri pendolari ha presentato un dettagliato dossier – il materiale è inadatto e tanti treni non sono ancora a norma per disabili. Solo una porta guasta fa accumulare ritardi. Così non si può andare avanti: contiamo che i soldi del Patto Lombardia vengano spesi bene».
I RESIDENTI – Ragioni che si scontrano però con quelle di chi abita di fianco alla ferrovia. Lo ha ricordato la consigliera pentastellata Paola Macchi, che ha invitato a parlare un esponente del Comitato "No quarto binario" presente in sala.
«Il potenziamento – ha ricordato Dalia Sartirana comitato Rho-Parabiago – interessa un corridoio stretto con abitazioni adiacenti. Occorrerebbero barriere acustiche alte oltre 7 metri e molto impattanti senza che queste possano risolvere il problema di vibrazioni e rumori». Invece di potenziare la tratta, il comitato propone piccoli accorgimenti, passaggi periferici dei binari o l'interramento, che però è decisamente costoso.
CHE FINE HA FATTO IL RACCORDO Y: «Nel Patto per la Lombardia – ha infine ricordato Alfieri – non è più presente il raccordo Y ma un raccordo meno impattante che da Gallarate arriva a Malpensa passando per Casorate Sempione. Per questo sono stati stanziati 80milioni; gli altri 100 milioni devono essere reperiti da Sea e da fondi europei».
Nel video le interviste ad alcuni pendolari legnanesi sui disagi che affrontano quotidianamente.
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