Bilancio partecipativo: verso una edizione biennale
Questa una delle ipotesi emerse nel corso dell'incontro promosso per riflettere sul numero in calo dei votanti...
Potrebbe slittare di un anno la prossima edizione del bilancio partecipativo di Legnano. Questa una delle ipotesi emerse nel corso dell'incontro che si è tenuto il 15 novembre in Comune a Legnano. L'invito era rivolto ad associazioni e cittadini per avviare una riflessione sul numero dei votanti dello scorso giugno, pari a 890 e inferiori addirittura a quelli registrati nella prima edizione del 2015, quando alle urne si recarono 1.300 legnanesi.
L'introduzione del voto online, che secondo i promotori avrebbero dovuto incrementare i partecipanti, non ha portato i risultati sperati: «Il calo dei votanti – ha esordito l'assessore alla Cultura, Umberto Silvestri – è stata per noi una sorpresa che si traduce in una criticità su cui è necessario porre una riflessione. Per questo sono qui ad ascoltare le vostre senzazioni e suggerimenti». Tra le proposte emerse dal pubblico in sala proprio quella di rendere a cadenza biennale l'iniziativa, per lasciare maggiore tempo ai proponenti di pensare e progettare le proprie idee, meglio se con il supporto di tecnici. Idee che potrebbero essere così anche meglio pubblicizzate in città. «Una proposta che mi trova favorevole», ha risposto l'assessore che porterà all'attenzione dei colleghi e degli uffici tutte le riflessioni emerse nel corso della serata.
Un altro aspetto emerso è quello relativo ai progetti presentati, perlopiù di piccola entità e che andranno ad esaurirsi nel corso di un anno. L'idea potrebbe essere allora quella di concentrarsi su un'area precisa, come le opere pubbliche o il sociale, e orientare le proposte dei cittadini su quella prescelta. E' stato preso in considerazione anche il modello Milano, che ha chiamato i milanesi a partecipare contribuendo allo sviluppo a progetti già inseriti nel programma dell'amministrazione comunale. In questo caso, però, la libertà di proposta del cittadini verrebbe limitata. Dal pubblico è stata avanzata anche la richiesta di rendere possibile il voto anche da smartphone e di riaprire i seggi fisici anche nelle sedi delle consulte periferiche.
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