Bosco Cantoni: sala piena per capire il futuro dell’area
All'assemblea pubblica il sindaco Cerini ha spiegato i passaggi che hanno portato allo scioglimento della permuta...
Il Bosco Cantoni, il futuro di quell'area e i meccanismi che hanno portato la nuova amministrazione a rimettere in discussione i progetti riscuotono ancora l'interesse dei cittadini. Il sindaco Mirella Cerini l'aveva promesso e così ieri sera, mercoledì 13 ottobre, si è svolta l'assemblea pubblica per chiarire ogni sorta di dubbio da parte dei cittadini interessati. La sala della biblioteca era gremita di castellanzesi, fra cui diversi politici di opposizione.
Chiara e applaudita il primo cittadino ha riportato i diversi passaggi che l'amministrazione attuale ha svolto con il relativo accordo che ha consentito al Comune di sciogliere il vincolo della permuta, concordando inoltre alcune modifiche al progetto ex Peplos. L'area Pomini è così rimasta di proprietà del Comune, mentre con la permuta prevista dalla precedente amministrazione, il Comune avrebbe fatto un cambio di aree, cedendo anche il terreno dell'area delle ex Ferrovie Nord (maggiori dettagli in questo precedente articolo).
Al tavolo per la presentazione, insieme al sindaco, anche l'assessore al bilancio Claudio Caldiroli e il delegato ai Progetti Speciali Mario Pariani.
Sollecitata dagli interventi da alcuni cittadini, il sindaco ha spiegato che «su quell'area andremo a sollecitare il privato affinchè faccia interventi. A breve concluderemo i passaggi di revisione urbanistica, ci sarà quindi la necessità di rivedere il nostro pgt e le classi di fattibilità. Oggi però questo non è valutabile, è prematuro parlarne ma sicuramente va messo in cantiere»
A prendere la parola anche l'ex assessore all'urbanistica, Maurizio Frigoli, l'unico della precedente amministrazione ad esporsi ricordando quello che la giunta Farisoglio ha fatto: «Volevamo che questo fosse un collegamento per la città, e abbiamo pensato alla permuta in mancanza di fondi da investire. Non abbiamo fatto un'operazione illegalmente, come la state facendo passare».
Hanno preso poi la parola cittadini con diverse richieste, come quella di un bilancio partecipato per capire le esigenze dei cittadini, ma anche quella di sistemare il problema degli allagamenti in via Bettinelli, un disagio che persiste da anni e che ha portato all'esasperazione i residenti. Su quest'ultimo punto, il sindaco Cerini ha annunciato un nuovo accordo con Cap Holding che porterà alla realizzazione di vasche di laminazione in corrispondenza del parco dei Platani. Sui progetti da realizzare, invece, il sindaco Cerini ha ribadito: «Cercheremo di coinvolgere i cittadini – ha aggiunto il primo cittadino – Quello che auspiachiamo sono percorsi pedonali e ciclabili. Siamo però ancora in una fase di stasi, appena la situazione sarà piu chiara, cominceremo a ragionarci sopra».
Ancora, Ennio Fano, esponente degli Attivisti Pentastellati di Castellanza, ha portato invece all'attenzione i problemi del fiume Olona e degli scarichi in deroga, ma il primo cittadino ha chiarito subito che «l'intervento non andrà in nessun modo ad incidere sulla limpidezza del fiume. Per quanto riguarda le bonifiche della ex Peplos, chi entrerà farà la bonifica a seconda della destinazione d'uso. Intanto è stata avviata quella dell'eternit presente».
Nonostante la richiesta da parte del sindaco verso i politici e i consiglieri di non intervenire, Mino Caputo e Michele Palazzo hanno preso la parola. Per il primo, che ha ribadito la posizione dell'opposizione e il ricordo alla Corte dei Conti (qui il servizio), il primo cittadino è stato chiaro: «Se avevi le idee così chiare dovevi restare nella maggioranza dato che siedi in consiglio comunale grazie ai voti presi con la nostra lista». A Michele Palazzo, che ha ricordato le mozioni presentate, ha risposto invece la platea invitandolo a non intervenire: «Siamo stufi di te» si è addirittura sentito.
«Forse la nostra scelta non sarà la più corretta – ha ribadito il consigliere con "Partecipiamo", Luigi Croci -, ma questa è quella che abbiamo intrapreso per non gravare troppo economicamente sulla città. Il famoso tesoretto non l'abbiamo trovato, ma l'abbiamo creato noi tenendoci l'area», mentre il sindaco ha concluso: «Fossimo stati negli anni 80 l'avrei portata a casa subito quell'area, ma oggi il bilancio è diverso. Il nostro obiettivo principale era limare la piastra commerciale ed è quello che abbiamo fatto».
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