Non bastavano le infiltrazione nei bagni e le scomodità di una vita in condivisione tra famiglie in disagio economico. Ora anche l'assenza di acqua calda sta esasperando gli inquilini di via Cadorna 59, ospiti dell'associazione Cielo e Terra che gestisce gli appartamenti privati di Housing Sociale in convenzione con il Comune, di cui cinque nello stabile sul Cadorna. 

Una famiglia dell'appartamento al secondo piano (150 mq) si è rivolta a noi mostrandoci i disagi che ogni giorno condivide con altri due nuclei familiari (genitori con due minori): ognuno di loro vive all'interno di una stanza dove dormono, mangiano e svolgono le attività quotidiane. Un locale al momento è libero ma chiuso in attesa che venga assegnato ad una persona. Solo la cucina è in condivisione per la cottura dei pasti. Una soluzione abitativa di emergenza, a seguito di sfratti, che dovrebbe essere temporanea ma che alcuni faticano poi a lasciare. Una delle famiglie dell'appartamento vive infatti lì da un anno. «Nei bagni abbiamo problemi di umidità, oltre che strutturali e di pericolo per i bambini – spiega Vulaj Pjerin, inquilino da tre mesi  – l'acqua calda è assente da quando sono arrivato e l'ascensore non funziona da due settimane. Siamo anche pieni di scarafaggi». «Ci troviamo in questa situazioni perché abbiamo perso il lavoro e siamo stati sfrattati – ha aggiunto -. Ora ho trovato un piccolo impiego, ma mantenere la famiglia è difficile, chiediamo almeno di poter vivere con i servizi minimi».

Una situazione, la loro, ben nota dal Comune e da Cielo e Terra che solo a Legnano segue 150 persone in emergenza abitativa (qui un nostro servizio sul problema): «Purtroppo siamo a conoscenza del problema – conferma Luca Zocchi, responsabile di Cielo e Terra – Abbiamo avviato le pratiche legali e sollecitato la proprietà dell'immobile, a cui noi paghiamo l'affitto, per effettuare la manutenzione straordinaria che spetta loro. Le tubature sono ostruite da sassi e i due bagni andrebbero rifatti. Vogliamo che questa situazione si risolva per il bene di chi vive in questi spazi, soprattutto per i minori. Noi gestiamo i nuclei familiari, seguendoli dal punto di vista finanziario ed educativo, in situazioni che dovrebbero essere temporanee. Purtroppo però è difficile per queste famiglie uscire dai nostri appartamenti e trovare una locazione privata, nonostante a loro venga chiesto un contribuito di 250 euro al mese che viene accantonato per aiutarli poi ad accedere ad un affitto privato». 

Volontà di risolvere il problema anche da parte del proprietario dell'immobile che però rimanda a Cielo e Terra parte dei problemi: «In quell'appartamento ho vissuto io fino al 2000 – spiega Osvaldo Gianazza – ed era strutturato per viverci in quattro non molti di più. Io l'ho consegnato a Cielo e Terra nelle condizioni in cui vivevo, se non hanno l'acqua calda è perché il bollitore consuma 10 volte tanto. Ho più volte detto loro di occuparsi manutenzione necessaria, chiedendo di vedere il preventivo e capire a chi devono essere attribuiti i lavori. L'unico problema di cui mi rendo responsabile riguarda le infiltrazioni che, però, sto già cercando di risolvere. Per quanto riguarda l'ascensore, se ne deve occupare l'amministratore, mentre non  ho mai visto gli scarafaggi, forse quelli dovrebbero essere imputati ad una scarsa pulizia». 

Valeria Arini – Manuela Zoni

---

(m. tajè) – Ricordate una tra le frasi più storiche di Julio Velasco, allenatore della nazionale italiana di volley, sullo schiacciatore che, quando metteva la palla fuori, dava la colpa all'elettricista (se non ricordi, leggi qui) ? Beh, in questa vicenda, non siamo molto lontani… La responsabilità è sempre di qualcun altro. Mah…