Commozione ai funerali di Candido Poli, partigiano legnanese ricordato da tutti per una vita dedicata ai valori più profondi della democrazia e della libertà. Ex dipendente Franco Tosi, sopravvissuto ai campi di concentramento, Poli è scomparso,  lo scorso mercoledì 2 settembre, all'età di 93 anni clicca qui per il precedente servizio.

Numerosi legnanesi stamattina, sabato 3 settembre, hanno partecipato alla cerimonia funebre celebrata da don Giuseppe Prina nella chiesa del Santo Redentore. Presenti il sindaco Legnano Alberto Centinaio con l'assessore alla Cultura Umberto Silvestri e il sindaco di Canegrate Roberto Colombo. Tra le diverse autorità presenti, il presidente Anpi Legnano Luigi Botta.

«Mi sento inadeguato nel parlare di una persona tanto stimata a Legnano – ha affermato don Prina -. Candido Poli è stato l'ultimo partigiano legnanese: un personaggio importante. Infatti oggi, a salutarlo, non mancano le  autorità civili, a dimostrazione della stima provata nei suoi confronti.  Poli ha vissuto testimoniando la dignità umana e difendendo il valore piu grande che il signore ci ha donato: la liberta, per la quale ha sofferto e resistito nei campi di concentramento».

Poi, commosso, don Prina ha proseguito: «Ho letto che Poli ha tenuto il segreto della sua sofferenza per sè. Questo è molto bello. Chi soffre sente quasi un pudore nel rivelare la sua sofferenza. Il dolore è intimo: solo Dio puo vedere e ricompesare. Ricordatevi, Dio ci accompagna e ci è padre in ogni momento soprattutto nei momenti della sofferenza».

Al termine della cerimonia Luigi Botta, presidente "Anpi Legnano", ha ricordato in breve la vita del partigiano e ha poi commentato: «Candido, sopravvivendo e lasciando la sua testimonianza, ha gettato il seme della libertà e dignità umana tra i giovani. Poli ha contribuito a salvare la nostra libertà che come cita Piero Calamandrei è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare. Ti sentiremo sempre con noi, partigiano Candido, grati per la lezione di vita che ci hai donato. Più che un saluto ricevi, caro Candido, da tutta la tua Sezione un forte, caloroso abbraccio. Ovunque tu sia posa su noi il tuo sguardo fraterno. Ciao Candido».

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