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Olona: c’è più interesse in Europa che a casa nostra

Lo denunciano "Gli Amici dell'Olona" che lamentano, tra l'altro, il mancato utilizzo di fondi destinati a porre rimedio all’inquinamento del fiume...

L'Olona potrebbe essere sicuramente un fiume "vero", ma manca la volontà perchè lo divenga. Non mancano neppure i finanziamenti, pensate un po'… Invece, rischiamo addirittura una sanzione europea da parte della Corte di Giustizia e, quindi, di dover utilizzare le risorse disponibili non per ristrutturare gli impianti, ma per pagare sanzioni. Incredibile! E' quanto lamentano gli "Amici dell'Olona – Il nostro fiume" attraverso una lettera inviata all'avv. Luca Marsico, presidente della commissione regionale Ambiente, e per conoscenza al presidente della Provincia di Varese, alla società Alfa e all'Ufficio d'Ambito Territoriale Ottimale di Varese. Qui di seguito il testo integrale.

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Gli Amici dell'Olona - Il nostro fiume 4 di 17

Egr. Presidente Marsico, riconosciamo l’importanza del suo operato e degli interventi della Commissione Consiliare Ambiente, che ha svolto un sopralluogo ed ha effettuato le audizioni del 16 e del 30 giugno 2016.

Da queste audizioni è emerso un quadro desolante per i cittadini che sono giustamente indignati per l’inquinamento dell’Olona e per l’inefficienza degli enti preposti a risolvere questo problema. Sotto altre forme sono riemersi i soliti discorsi che si ripetono da anni sulla buona volontà di intervenire e sulla complessità delle procedure e delle competenze.

Tutte le speranze sono state riposte in Alfa srl, che è stata costituita a giugno del 2015, dalla Provincia di Varese e dai Comuni e che è dedicata alla gestione del servizio idrico integrato e quindi con compiti molto vasti, che vanno dalla distribuzione dell’acqua potabile, alle fognature ed alla depurazione dei reflui.

A più di un anno di distanza dalla costituzione, questa società sta attraversando ancora “una fase di consolidamento, organizzativa, ma che dovrà essere anche patrimoniale perché ad oggi la società è dotata di un capitale proprio di 40 mila euro”, come ha riferito Bosetti, presidente di ALFA srl. Sino ad ora si è limitata “ad operazioni di acquisizione e di fusione” , all’assunzione di 100 dipendenti ed alla prestazione di servizi in alcuni comuni.

Per l’Olona, Alfa srl non ha fatto alcunchè, ma come ha detto l’amministratore delegato Borsani “ha aperto un tavolo con Prealpi, che costituisce il gestore di fatto degli impianti di depurazione”.

Come si può immaginare i cittadini non si accontentano di queste rituali “aperture di tavoli”. Dalle audizioni, è emerso che lo stato di inquinamento del fiume non dipende dalle quattro residue autorizzazioni in deroga, ma soprattutto dall’inefficienza degli impianti di depurazione, dalla mancanza di alcune reti fognarie e dalla carenza di manutenzione anche ordinaria degli sfioratori.

Bratta, amministratore delegato di Alfa srl, addirittura ha dichiarato che persiste l’esigenza di “conoscere e controllare il territorio”, che quindi è da ritenersi non conosciuto né controllato adeguatamente tanto che lo stesso Bratta ha ritenuto che siano molto probabili gli scarichi abusivi. Borsani, consigliere delegato di Alfa srl, ha riconosciuto una totale assenza di una “regia” degli interventi previsti con il conseguente pericolo di procedere “a macchia di leopardo senza che vi sia una strategia di fondo”.

In proposito Borsani ha portato l’esempio della prevista costruzione della fognatura, che farà confluire i reflui, ora destinati al depuratore di Cantello, che non funziona, nel depuratore di Varese – Pravaccio, pur essendo chiaro che queste opere impediranno il funzionamento anche di questo impianto, che già funziona male e parzialmente e non è in grado di sopportare un aumento dei reflui da trattare.

Incredibilmente, questo è il primo intervento previsto e porterà all’assurdo risultato di spendere una somma considerevole per peggiorare la situazione. In conclusione è risultata chiara la responsabilità degli enti pubblici sia per la loro totale inefficienza sia per la carenza di controlli degli scarichi delle imprese, per i quali si presume semplicemente che rispettino i limiti di legge. Nulla è cambiato rispetto alla risoluzione del Consiglio Regionale del 10 settembre 2013, che appare tutt’ora attuale, e purtroppo non rispettata.

L’unica nota positiva è la disponibilità di ingenti fondi, che consentirebbero di attuare il Piano Stralcio e di porre rimedio all’inquinamento del fiume, ma che sono inutilizzati da troppo tempo per l’incapacità di impiegarli degli enti preposti.

L’amministratore delegato Borsani in proposito ha dichiarato che “si rischia sostanzialmente di andare a pagare pesanti sanzioni e quindi di dover utilizzare le risorse disponibili non per ristrutturare gli impianti, ma per pagare sanzioni”.

Si è riferito con questa tragica previsione alla procedura di infrazione comunitaria, che è stata avviata da tempo e che presto potrà condurre alla condanna da parte della Corte di Giustizia Europea a corrispondere somme enormi sia come penalità per il mancato ottemperamento sia come penale giornaliera di mora. Proprio per scongiurare questa eventualità dal Piano d’Ambito dell’ATO era stato estratto un Piano Stralcio, che risulta adeguatamente finanziato, ma totalmente inattuato.

Come ha riferito Borsani questo Piano Stralcio prevedeva sei interventi, ma a distanza di due anni “ne sono stati realizzati zero, ne sono in corso zero”. Nemmeno è stata attuata la loro progettazione. Però sono stati “aperti tavoli”…

A questo punto risulta chiaro che se la questione dell’Olona non verrà presa sul serio e non verrà considerata un’urgenza inderogabile, le sanzioni europee saranno inevitabili, con tutte le conseguenze del caso e con l’intervento della Corte dei Conti per le connesse responsabilità erariali.

I cittadini possono sentirsi confortati dal fatto che almeno l’Europa mostri un interesse verso il nostro fiume, ma esigono che non si arrivi al punto di subire le sanzioni. Per questi motivi confidiamo che la Commissione Ambiente della Regione, da lei presieduta, non ritenga di avere concluso il suo lavoro con le due audizioni, ma assuma nuove pressanti iniziative e si impegni con determinazione e con costanza per la soluzione definitiva del problema in tempi rapidi.

Ci aspettiamo quindi che la Commissione intervenga con i metodi più opportuni ed efficaci, affinchè:

1) in sede istituzionale e politica diventi comune la consapevolezza dell’estrema urgenza ed importanza della questione dell’Olona;

2) si svolga un’adeguata inchiesta che fornisca una visione complessiva dell’inquinamento del fiume e delle sue cause;

3) si attuino controlli frequenti degli scarichi nel fiume e nelle fognature;

4) si pervenga alla tanto auspicata “cabina di regia”, già richiesta inutilmente nella risoluzione del Consiglio Regionale del 10 settembre 2013;

5) si imponga un cronoprogramma per il puntuale rispetto delle disposizioni europee e se ne verifichi l’attuazione;

6) si dia informazione con relazioni frequenti sui progressi conseguiti, sugli ostacoli rilevati e sulle soluzioni per superarle.

Le auguriamo buon lavoro ed in attesa di un suo cortese riscontro le inviamo i migliori saluti.

AMICI DELL’OLONA – IL NOSTRO FIUME,  FRANCO BRUMANA

Redazione
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Pubblicato il 01 Agosto 2016
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