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Crisi di giunta al primo consiglio comunale

La giunta ha abbandonato l'aula dopo la nomina del presidente del consiglio, Vittorio Mariani - Ha perso di un solo voto Gigi Farioli...

Una sala affollata a Busto Arsizio per il primo consiglio comunale della nuova giunta guidata dal sindaco Emanuele Antonelli. Martedì 12 luglio, in sala Castiglioni, si è subito vista la spaccatura della maggioranza con l’elezione del Presidente del Consiglio, momento più atteso della serata. Con 11 voti, uno solo di scarto rispetto a Gigi Farioli, ha ottenuto la presidenza Valerio Mariani del Partito Democratico. Carmine Gorrasi, subito dopo ha affermato «Dichiariamo la crisi di giunta e abbandoniamo l’aula».

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Primo consiglio comunale a Busto Arsizio - luglio 2016 4 di 39

Era iniziato però bene il consiglio: Gigi Farioli, consigliere anziano, ha dato inizio alla seduta presiedendo l’assemblea e chiedendo a tutti i presenti di osservare un minuto di silenzio e di preghiera per il disastro avvenuto in Puglia. «Consentitemi l’emozione del primo giorno di scuola – ha preso poi la parola l’ex sindaco Farioli -, perché pur essendo abituale frequentatore di quest’aula dal 1985, oggi per me è la prima che per volere degli elettori bustocchi io presiedo momentaneamente una riunione. Ringrazio i miei genitori, i miei insegnanti, tutti quelli che mi hanno accompagnato nell’esperienza di 10 anni di sindaco, soprattutto le donne scelte perchè avevano valore in quanto donne, professioniste e amanti della politica. Una di queste è Maria Paola Reguzzoni, ancora in consiglio».

Si è quindi passati alla lettura e alla convalida dei gruppi consigliari: Lega Nord (presieduta da Maria Paola Reguzzoni), Forza Italia (Carmine Gorrasi), Antonelli Per Busto (Paolo Genoni), Busto Al Centro (Gianluca Castiglioni), Partito Democratico (Cinzia Berutti), Movimento 5 Stelle (Luigi Genoni), Busto Grande (Matteo Luigi Tosi). Diego Cornacchia ha inoltre annunciato il suo abbandono dalla lista civica Antonelli Per Busto e la creazione di un gruppo misto formato da lui stesso. 

Ecco poi prendere la parola il sindaco Emanuele Antonelli che dopo il giuramento sulla Costituzione, ha espresso tutta la sua emozione e la sua voglia di lavorare per la città: «E’ con immutato spirito che prendo la parola per la prima volta in questa assemblea. Da quando sono insignito di questo onore, mi sono sempre sentito il primo cittadino in termini di responsabilità, perché prenderò scelte, insieme a questo consiglio, in nome dei cittadini, per il bene di Busto, per una città più vivibile e bella. Pungolatemi qualora io tentennassi. Nessuno ha la bacchetta magica, ma possiamo lavorare duramente e con onestà, senza trascurare sorrisi e gentilezza. La squadra al mio fianco – ha poi presentato la giunta, qui il nostro precedente servizioè composta da persone giovani, penso di aver messo le persone giuste al posto giusto. Questa è la mia squadra, questa è la vostra squadra». 

La parte del consiglio comunale che ha creato più scompiglio, come si poteva prevedere, è stata l’elezione del presidente del consiglio: a proporre la candidatura di Gigi Farioli il capogruppo di Antonelli Per Busto, Paolo Genoni, «perchè ha dimostrato in campagna elettorale, con le preferenze avute, di meritare di assumere il ruolo, ma anche per la sua esperienxa di dirigere in modo imparziale e corretto e per l'umanità che lo contraddistingue». Candidatura sottoscritta e condivisa anche da Carmine Gorrasi. Paola Reguzzoni, sostenuta da Cornacchia, ha invece proposto Livio Pinciroli, «candidatura totalmente a titolo gratuito, senza nessun titolo di compenso». Clamore in aula infine per la candidatura da parte di Farioli di Diego Cornacchia, poi ritirata. 

Ci sono volute tre votazione per arrivare alla nomina finale: quello che è emerso è stata solo una maggioranza già divisa, nonostante le intenzioni di creare gruppo e partecipazione del sindaco Antonelli. Ad esultare invece è stata solo l'opposizione che ha visto sedere al posto del Presidente un proprio consigliere, nome emerso solo durante la seconda votazione, e nella figura di vice presidente Claudia Cerini (Movimento 5 Stelle). Se nella prima infatti ad avere la meglio su Farioli era stato Pinciroli (12 voti contro 10), nella seconda i consiglieri hanno mandato al ballottaggio Farioli (10) e Mariani (8). E così, nella terza chiamata all'urna, dopo una riunione del gruppo di maggioranza, Mariani ha stracciato Farioli di un solo voto, ma quello è bastato per creare la crisi di giunta. 

Una spaccatura soprattutto tra Antonelli e Paola Reguzzoni, che nonostante tutto ha affermato: «La Lega mantiene la propria presenza perchè siamo convinti del buon operato del sindaco e della giunta. Questo nulla c’entra con l’elezione democratica del presidente del consiglio comunale, avvenuta con accordi tenuti da qualche segreteria di partito». 

Galleria fotografica di Luigi Frigo

Redazione
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Pubblicato il 12 Luglio 2016
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