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Omaggio a Antonio Barlocco, la prima “Mabilia

Al Centro Malerba, ricordata la figura del fondatore, insieme a Felice Musazzi, de I Legnanesi...

Serata emozionante, quella di ieri, venerdì 17 giugno, al Centro Malerba di San Vittore Olona per celebrare i trent’anni dalla scomparsa (il 14 giugno 1986) di uno dei sanvittoresi più celebri, Antonio Barlocco, la prima “Mabilia”,  fondatore, insieme a Felice Musazzi, de I Legnanesi.

Il Comune di San Vittore Olona aveva già intitolato a Barlocco una via, ma l’impronta che ha lasciato e il ricordo sempre vivo, di generazione in generazione, come artista e come persona è stata la spinta per dedicargli un memorial a cui, naturalmente, non potevano mancare I Legnanesi.

È Enrico Barlocco, direttore di produzione della compagnia, ma anche nipote di Tony – come veniva chiamato – a ringraziare a nome di tutta la Compagnia l’Amministrazione Comunale, per non aver dimenticato questo anniversario: “Non abbiamo avuto un attimo di esitazione nell’accettare questo invito, e portare ancora una volta sul palcoscenico la tradizione e le risate de I Legnanesi con lo spettacolo ‘I Colombo’, applaudito in tutta Italia in questa stagione. La Compagnia tutta – artisti, tecnici, sarte – ha onorato nel modo che conosce meglio, e che siamo sicuri lui apprezzerebbe di più, la memoria di mio zio. Sono orgoglioso che una esperienza così preziosa e importante, dopo la scomparsa di Tony Barlocco e Felice Musazzi, non sia andata persa, ma anzi, di giorno in giorno continui a crescere ed affermarsi, sempre nel segno di una comicità pulita, di un modo di stare insieme e di divertirsi che oggi forse non c’è più. Mi preme dire quanto, alla morte di mio zio, fu proprio mio padre a tenere unita la compagnia e a tirare le fila affinché I Legnanesi potessero proseguire su una strada disegnata con passione e talento: dedico a entrambi questa serata”.

Il ricordo commosso è anche quello di Luigi Campisi, che nel 1971, a soli sedici anni, entra nella compagnia come boys-ballerino della rivista e in poco tempo diventa il Giovanni, “spalla” di Musazzi/Teresa: “Se guardo indietro vedo tanti momenti indimenticabili, una palestra di vita e di palcoscenico, e l’insegnamento profondo di rispetto per il pubblico che tutte le sere, ancora oggi, porto con me in ogni teatro”.

“Aver lavorato con Tony Barlocco, dal 1982 al 1986, è una cosa che mi riempie di orgoglio e che mi accompagna sempre. – ricorda Antonio Provasio – Quando qualche anno fa abbiamo riportato in scena “Lasciate che i pendolari vengano a me” ho ripensato con emozione a quando siamo stati sul palco insieme con questo spettacolo. Un vulcano di idee, un uomo generoso e un artista strabiliante, cui dobbiamo moltissimo e che ci è sempre vicino come ispirazione”.

Sicuramente il rapporto con Barlocco è stato particolare per Enrico Dalceri, che racconta: “Chi è per me Tony Barlocco? Tony è senz’altro stato un maestro in teatro, un attore che dovrebbe entrare nell’Olimpo degli attori italiani perché con Musazzi hanno inventato un modo tutto loro di fare teatro. Avevo 23 anni e fin dal primo giorno che l’ho visto e conosciuto sul palcoscenico a metà degli anni 80 al Teatro Nuovo di Milano, l’ho sempre stimato e ammirato. Dal giorno dopo, a casa con gli amici ci divertivamo ancora ripetendo le sue memorabili battute. Per un colpo di fortuna riuscii ad entrare in compagnia, e, dopo vari anni come uno dei boys dei Legnanesi, un bel giorno Antonio Provasio, mi volle – mai lo avrei pensato! – accanto a lui per interpretare Mabilia. Tony per me è stato, per quanto poco l’ abbia conosciuto, un maestro e un punto fermo della mia vita in teatro. Era, come lo hanno definito tantissimi giornalisti, “la miglior soubrette maschile esistente”.

 

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Giugno 2016
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