Si prospettava un consiglio comunale acceso quello di ieri sera, mercoledì 15. Ad accendere gli animi sarebbe stata la notizia di un probabile arrivo di profughi sul territorio comunale. Il Comune, però, ha reso noto che a Cerro e Cantalupo non ci sono immobili di proprietà del demanio da destinare all'accoglienza dei richiedenti asilo. Le uniche disponibilità emerse sono state quelle di due monolocali, proposti da privati, che potrebbero ospitare 3/4 persone. Tanta agitazione sui social network dei cerresi, praticamente nessuno in consiglio comunale (qui il link alla notizia). Durante la serata, tanti i temi trattati, tra cui:

– Nonni vigile. Anche a Cerro Maggiore e Cantalupo si potrebbero iniziare a vedere nonni o volontari vigili fuori dalle scuole, per aiutare i piccoli nell'attraversamento sicuro della strada. Approvata all'unanimità la mozione del consigliere pentastellato Livio Zapparoli. «Abbiamo pensato di riproporre questa mozione perchè tutti sappiamo di come la Polizia Locale sia sotto organico – ha spiegato il consigliere Zapparoli -. Evitare agli agenti il lavoro che per loro è più oneroso in termini di tempo gli permetterebbe sicuramente di svolgere più mansioni. Il paese ultimamente sembra il Far West». Il progetto, come ricordato dall'assessore alla sicurezza Marco Corti, era già stato proposto lo scorso anno. Allora, però, mancarono le disponibilità da parte dei volontari. Quest'anno si proverà a riproporre l'iniziativa.

– Striscione per i Marò. «Bentornati in patria marò Latorre e Girone». Sarà questa la scritta che campeggerà sulla facciata del palazzo comunale. A proporre l'installazione dello striscione il consigliere indipendente Francesco Spataro. Dubbiosi sull'utilità di questa iniziativa i consiglieri di opposizione Marina Lazzati, Thomas Morlacchi e Gabriele Dalla Maria. Secondo i tre si è ormai fuori tempo massimo, essendo Girone tornato in Italia a fine maggio. Livio Zapparoli (M5S) ha proposto di devolvere il gettone di presenza della serata e i soldi che sarebbero stati spesi per lo striscione per fare una donazione ad un'associazione del territorio a nome dei marò. Proposta respinta da Spataro, che si è detto comunque disponibile ad approvare un'azione simile, ma non in sostituzione dello striscione. (Nella foto, il manifesto esposto sull'ex municipio due anni fa)

– Mozione "Anti – volantini". «Il principio è quello che chi inquina o produce un danno paga – ha spiegato Livio Zapparoli (M5S), promotore della mozione -. Tutte le valanghe di volantini che ci vengono mandate senza che nessuno li abbia richiesti, senza che siano indirizzati a qualcuno, infilati nella casetta della posta, secondo noi, porducono un costo per i cittadini. La mozione vuole mettere un tributo che limiti questo fenomeno o quanto meno vada a coprire i danni che genera». Mozione respinta sulla doppia base dell'impossibilità di istituire un nuovo tributo da far pagare a chi consegna volantini e del guadagno indiretto che i cittadini hanno da una raccolta differenziata corretta, che comporta la diminuzione della TARI.

– Scontro Pro Loco – Comune. Ultimo atto delle tensioni tra l'associazione e l'amministrazione in seguito al mancato patrocinio della serata con ospite l'ex senatore e partigiano Gianpiero Rossi e le affermazioni dell'assessore Marco Lavazza, che aveva detto che i lavori fatti dalla Pro Loco vanno presi con le pinze. La consigliera leghista Marina Lazzati ha chiesto esplicitamente alla Giunta di chiarire la propria posizione in merito all'associazione guidata da Alex Airoldi. «La Pro Loco ha un suo statuto chiaro che dice esattamente che cosa deve fare. Nel momento in cui la Pro Loco si comporta da Pro Loco e organizza qualche cosa da Pro Loco va bene – ha spiegato il primo cittadino, ricordando come l'associazione di Airoldi si sia fatta rappresentare per due volte dalla Lega Nord in consiglio comunale-, ma nel momento in cui diventa politica non è più Pro Loco».