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Al posto di Accam un impianto per l’umido

A favore l''81 % dei soci - Chiusura dell'inceneritore entro il 2017 e sinergia tra Accam e Amga per il trattamento della frazione umida...

La volontà, almeno per la maggioranza dei soci (l'81%) è quella di spegnere l'inceneritore entro il 2017. A cui  si aggiunge un secondo indirizzo, «di avviare un impianto di trattamento dell'umido sul sito di Borsano per garantire la continuità aziendale». Una decisione che i comitati ambientalisti hanno accolto con parere positivo ma che apre alcuni interrogativi in merito all'impianto di compostaggio Forsu (umido) a biogas che Amga intende realizzare in via Novara a Legnano. Se dovessero essere realizzati entrambe gli impianti la quantità di rifiuti potrebbe non essere più sufficiente per alimentare la centrale legnanese che che prevede il trattamento di 40mila tonnellate di Forsu l'anno. Qui l'articolo.

Per questo il Comune di Legnano ha chiesto che nella mozione, votata nell'assemblea dei soci di lunedì 16 maggio, venisse introdotto l'impegno a mettere attorno ad un tavolo Accam e Amga al fine di valutare interventi sinergici tra le due società per il trattamento della frazione umida che dovranno trovare un accorso sulla sede: «E' impensabile prevedere la realizzazione di due impianti Forsu – spiega il vicesindaco Pier Antonio Luminari Noi abbiamo già un progetto e un sito dove realizzarlo: il sindaco Gigi Farioli che non ha intenzione di rimettere a disposizione l'area di Borsano e tutto sarà messo in discussione dopo le elezioni comunali. Intanto sarà avviata la trattativa tra Accam e Amga». Sfumata invece la Fabbrica dei Materiali:  Mario Grosso del Politecnico, ha presentato uno studio nel quale se ne sconsiglia la costruzione dichiarandola antieconomica. 

Di seguito il comunicato stampa di Rifiuti Zero e Comitati ambientalisti


Non possiamo che esprimere parere positivo sul fatto che l’81% dei soci abbia confermato la volontà di spegnere l’inceneritore entro il 31 dicembre 2017 e di avviare un impianto di trattamento dell'umido sul sito di Borsano per garantire la continuità aziendale. Siamo rimasti invece molto perplessi dallo studio presentato sulla fabbrica dei materiali dal professor Mario Grosso del Politecnico, studio nel quale se ne sconsiglia la costruzione dichiarandola antieconomica. Ci meraviglia che uno studio del genere sia stato affidato a un Ente che da sempre promuove l'incenerimento dei rifiuti  e in particolare a chi ha dichiarato in più occasioni che non ha senso puntare ad alti livelli di raccolta differenziata. 

Infatti nelle slides presentate non mancano incongruenze e citazioni errate, ad esempio i materiali trattati si ipotizzano recuperabili solo al 15% (percentuale molto bassa e non in linea con altri studi sul tema ), percentuale che, ovviamente, renderebbe antieconomico l’impianto. 

Se solo la percentuale considerata fosse anche solo prudenzialmente del 25%, il conto economico sarebbe ben diverso.

Lo studio non tiene inoltre conto del rapporto sinergico tra questo tipo di impianto e l'aumento della raccolta differenziata (contrariamente a quanto avviene per gli inceneritori), dichiarando addirittura che per poter attivare una fabbrica dei materiali bisognerebbe disattivare la raccolta differenziata.

Ci riserviamo comunque di commentare meglio il documento appena avremo possibilità di leggerne la versione integrale. Ora prevale la nostra soddisfazione per la volontà di chiusura dell'impianto riconfermata dalla stragrande maggioranza dei soci e della volontà di procedere alla realizzazione di impianti alternativi.

I Comitati e le associazioni ambientaliste del territorio.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi in modo puntuale.
Pubblicato il 17 Maggio 2016
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