É cerrese ed è uno dei più giovani candidati al consiglio di zona 6 e 8 a Milano. Daniel Dibisceglie, 25 anni, corre alle amministrative del capoluogo lombardo insieme a Fratelli d'Italia. «Credo che se Milano funziona – spiega Dibisceglie -, di conseguenza tutta l'area metropolitana funziona altrettanto bene».

Il cerrese ha iniziato l'attività politica a soli 14 anni, militando tra le fila di Azione Sociale. Dopo un periodo nel Popolo delle Libertà, Dibisceglie nel 2012, abbraccia il neonato partito di Fratelli d'Italia. Per FDI è stato delegato al congresso nazionale e attualmente collabora con il coordinamento provinciale per la comunicazione. Fuori dalla poltica, il giovane candidato aiuta nell''attività di famiglia, è dirigente del GSO calcio femminile Cerro Maggiore e collabora con l'oratorio.

Pur essendo candidato a Milano, non manca una stoccata agli avversari politici locali: «avere a che fare con i sinistroidi cerresi mi aiuterà sicuramente a migliorare ciò che fin ora è stato fatto a Milano dai loro colleghi».

Perché candidarsi a Milano? Da dove nasce il legame con il capoluogo lombardo?

Credo che se Milano funziona, di conseguenza tutta l'area metropolitana funziona altrettanto bene. Mi candido per fare esperienza e per dare un contributo alla città che amo per poter ricrescere. Il legame con Milano nasce insieme al sottoscritto. Infatti è proprio nella città di Milano che sono nato e vissuto per 3 anni. Proprio nelle zone dove sono candidato hanno vissuto i miei genitori, i miei nonni e ora qualche parente. Proprio grazie ai loro racconti ho fatto di queste zone le mie zone!

Pensi che l'esperienza locale, su Cerro e sul Legnanese, potrebbe aiutarti, essere una spinta in più?

Assolutamente si. Anche se non lascerò ne Cerro ne il legnanese. A Cerro ho ottenuto diversi risultati, i progetti no slot in primis. Anche a Milano c'è molto da fare, avere a che fare con i sinistroidi cerresi mi aiuterà sicuramente a migliorare ciò che fin ora è stato fatto a Milano dai loro colleghi.

Come concilieresti il doppio ruolo di consigliere milanese e politico cerrese, se eletto?

Lavorerò molto. Vivendo a Cerro il legame rimane e i problemi saranno sempre i miei problemi. Ho l'esempio di moltissimi amici che si occupano di realtà ampie e continuano a fare politica nei loro comuni. Mi viene da citare l'amica Carolina Toia, consigliere regionale ma attiva a Legnano, guardando il mio partito penso a Riccardo De Corato, consigliere regionale e consigliere comunale di Milano con una enorme produttività. Ho dei buoni esempi da seguire. Speriamo di esserne all'altezza.

Sei uno dei candidati più giovani del centrodestra milanese. Come ti fa sentire?

A dir la verità vorrei vedere più giovani impegnati in politica. Mi prendo l'impegno di fare il massimo per far si che altri giovani seguano il mio esempio e si dedichi al prossimo con la politica.

Perché secondo te buona parte giovani non si interessa di politica ai giorni nostri?

Per i cattivi esempi che spesso vediamo. Mi viene ora in mente il sindaco di Lodi appena arrestato o i casi di Roma Capitale. Riportare onestà nella politica riporterà anche i giovani.

E cosa vedi di differente in Fratelli d'Italia rispetto a altri partiti, perché candidarsi con loro?

FDI-AN nasce con idee nuove. Il nostro impegno è nel dare l'esempio con i nostri eletti e con i nostri candidati. Io sostengo per il consiglio comunale due candidati (uomo e donna per garantire la preferenza di genere) che con la loro attività lo dimostrano. Parlo di Paola Frassinetti  che da parlamentare e assessore provinciale ha sempre ottenuto notevoli risultati, così come Riccardo De Corato, di lui parlano i numerosi milanesi che lo fermano nei mercati e lo rimpiangono come vice sindaco. Ecco gli esempi che seguo.