Busto sui rifiuti: “Nessun condizionamento elettorale”
Il sindaco Farioli interviene sul mancato ingresso di Agesp in Aemme Linea Ambiente per l'assenza di un sostenibile piano industriale finanziario...
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Il sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli, interviene sul mancato ingresso della partecipata Agesp in Aemme Linea Ambiente, società di Amga (Legnano) per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Il primo cittadino assicura che, «il tema di Accam, dei rifiuti, della salute, dell’ambiente e dell’aggregazione non subisce per l’Amministrazione di Busto e per il sottoscritto alcun rallentamento, né divisione o, men che meno, condizionamenti dal prossimo turno elettorale». E' recente l'ingresso della società Amsc di Gallarate e della partecipata di Magenta.
«Teniamo la barra ferma e diritta, convinti come siamo che il tenere insieme futuro dello smaltimento e della raccolta era ed è strategicamente essenziale – dichiara il primo cittadino in un comunicato stampa – ma senza un chiaro e coerente scenario a medio termine e un sostenibile piano industriale finanziario, si finirebbe con lo smentire più o meno consapevolmente gli obiettivi dichiarati».
Il progetto di aggregazione tra le società del territorio, mettendo in rete e rispondendo anche alle necessità più volte palesate da Amsc e Amga, o Ala che dir si voglia, «consente di avere un unico grande nucleo di riferimento a tutela e garanzia in un settore strategico ed essenziale e – spiega Farioli – ancora oggi, l’Amministrazione di Busto, su tutti i tavoli e in tutte le sedi, coerentemente persegue questo fine».
La sera del 2 febbraio, si è tenuto un incontro con le amministrazioni della Valle Olona che hanno confermato la posizione dell'amministrazione di Busto che «continua a ritenere utile il progetto in un contesto più ampio, a condizioni chiare e su presupposti industriali economici, politici e di contesto coerenti e condivisi».
La serata del 4 marzo prossimo, il Comune sarà infine co-organizzatore di un importante e qualificato convegno in sala consiliare che darà il via, in stretta collaborazione con l’Istituto dei tumori, l’Istituto Mario Negri di Milano, molti dei comitati che da tempo seguono il presente e il futuro di Accam e, in particolare dell’inceneritore e/o delle sue alternative, ad uno studio specifico.
Tale studio si prefigge l’obiettivo di una valutazione di impatto sanitario, coerente con le linee guida per la valutazione di impatto ambientale e sanitario emanate da Regione Lombardia e proposta dal Consiglio federale delle agenzie di protezione ambientale, e ipotizza la formulazione e l’attuazione di uno studio epidemiologico geografico retrospettivo, in merito all’area del basso milanese e dell’alto varesotto con riferimento agli impianti di smaltimento Accam per il periodo che va dal 1976 al 2012”.
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