In villa Pomini la mostra di Giancarlo Cerri
Fino al 28 febbraio una mostra antropologica dedicata al pittore milanese...
Da sabato 6 febbraio fino al 28 febbraio Villa Pomini ospita nelle sue stanze la mostra antologica dedicata al pittore milanese Giancarlo Cerri “Dal paesaggio reinventato all’astrattismo concreto – dipinti 1995-2005”. Realizzata dall’Assessorato alla Cultura della Città di Castellanza, la mostra, ideata e curata da Franco Azimonti in collaborazione con lo stesso Cerri, si inaugura Sabato 6 Gennaio alle ore 18.00.
Cerri inizia a dipingere giovanissimo e fino alla metà degli anni ’70 si divide tra pittura e grafica pubblicitaria. Dal 1977 si dedica esclusivamente alla pittura, con alcune incursioni nel campo della critica d’arte collaborando con giornali e riviste del settore. Dal 1988 al 1995, è stato direttore artistico del Centro Culturale De Gasperi di Milano. Nel giugno 1991, con il Patrocinio della Regione Lombardia, ha ideato e curato la mostra collettiva ed il catalogo "Artisti di Via Manzoni", inaugurata in occasione della riapertura – dopo la ristrutturazione – dello storico palazzo milanese Bagatti Valsecchi. Una grave malattia agli occhi gli impedisce di dipingere dal 2005, anno a cui risalgono le sue ultime opere
Giancarlo Cerri è presente con le sue opere in musei d’arte contemporanea e pubbliche collezioni.
“Prima la carta, poi la tela, così è iniziata la mia vicenda artistica” così definisce il suo lavoro il pittore; la sua arte è sempre stata caratterizzata da due aspetti: in primo luogo il forte impatto visivo dei suoi dipinti in un rinnovarsi continuo di forme e sintesi e l’inesauribile impegno che lo hanno portato a una stimolante operatività creativa, interrotta solo nel 2005, quando gli occhi gli hanno impedito di continuare a fare ciò che ama di più nella sua vita. Anche se non può più dipingere Giancarlo Cerri non ha mai smesso di esporre le sue opere. Almeno sino ad ora: la mostra “Dal paesaggio reinventato all’astrattismo concreto, dipinti 1995-2015", infatti, è, per volontà stessa dell’artista, l’ultimo capitolo di un lungo percorso che lo ha portato a esporre in Italia e all’estero. La mostra “Dal paesaggio reinventato all’astrattismo concreto, dipinti 1995-2005” è un'ampia antologica sull’ultimo decennio di attività del pittore (1995-2005) con circa 50 opere, molte delle quali mai esposte, come la serie Per amore del paesaggio (1995) e la serie delle Sequenze nere realizzate nel 1999, a inquadrare in particolare due periodi del maestro lombardo quasi completamente sconosciuti.
E’ tutta la pittura di Giancarlo Cerri che testimonia come la stretta connessione fra pensiero e opera d’arte sia stato l’asse intorno al quale è ruotata l’intera sua crescita artistica, durante la quale è sempre rimasto fedele a un concetto essenziale: “Sono un pittore che ama la Pittura Pura, quella che sta dentro la punta del pennello, che scaturisce dal colore”.
Motivo per il quale la mostra di Villa Pomini – per permettere di cogliere pienamente l’importanza del decennio preso in considerazione – viene introdotta con quattro opere: Marina a Imperia (1971), facente parte della sua prima figurazione, oltre a tre grandi dipinti della serie Grandi Foreste, tutti realizzati tra il 1988 e il 1991 e riguardanti la seconda stagione dell’artista milanese, quella del naturalismo materico informale.
“Dal paesaggio reinventato all’astrattismo concreto, dipinti 1995-2005” segna dunque il passaggio da una pittura densa e materica dalla grande forza vitale, che aveva le sue radici nella tradizione naturalistica lombarda con opere costruite per masse cromatiche compatte (vedi la serie delle Grandi foreste), alla stagione dell’“Astrattismo Concreto” con dipinti dove i colori si dilatano, si appiattiscono e si semplificano: sono le serie delle Sequenze – orizzontali, verticali e controluce – e delle Grandi Sequenze. In tutte queste fasi, caratterizzate dalla capacità dell’artista di mantenere sempre una salda autonomia espressiva, due dati emergono prepotentemente e svelano la forza e la genialità dell’opera di Giancarlo Cerri: la presenza decisa del colore Nero, protagonista assoluto, con i colori primari, dei suoi quadri, prendendo poco alla volta sempre più spazio, dettando i tempi agli altri colori, generando forme, semplificando le trame. Una crescita che di fatto trasforma l’Astrattismo di Giancarlo Cerri in “Astrattismo concreto” così come l’ha giustamente definito Emma Zanella presentando la mostra “La pittura dipinta” alla Galleria d’Arte Moderna di Gallarate nel 2005. In secondo luogo l’approccio gestuale di Giancarlo Cerri alla pittura gli ha permesso di non rinchiuderla in una gabbia soffocandone l’impatto emotivo, su cui si gioca tutta la forza dei suoi quadri.
La mostra “Dal paesaggio reinventato all’astrattismo concreto, dipinti 1995-2005” si chiude con quattro opere dell’ultimissima fase artistica di Giancarlo Cerri, caratterizzata da una serie di dipinti di arte sacra che evidenziano una spiritualità laica pura, senza ornamenti inutili, che nascono da quel settembre nero 2001: croci ribaltate e sanguinanti di rosso e di nero, due dei colori più sentiti dall’artista.
Villa Pomini: Dal Paesaggio reinventato all’astrattismo concreto , dipinti 1995-2005 – Giancarlo Cerri – dal 6 al 28 Febbraio 2016
Inaugurazione: Vernissage sabato 6 febbraio ore 18.00
Ingresso libero
Orari di apertura: venerdì e sabato dalle 15.00 alle 19.00 – domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
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