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Una Castellanza più verde con il “Bosco Cantoni”

Il Comune lancia il "pensatorio di idee": cittadini attivi nel valorizzare l'area dismessa, passata ora di proprietà dell'amministrazione comunale...

A Castellanza nasce il “Bosco Cantoni”. Oltre 60mila metri quadri che da Piazza Castegnate si estendono fino a Via Piave. Ora si trovano alcuni edifici dismessi degli insediamenti manufatturieri tessili della Cantoni, ma vi è già un progetto di riconversione dell'area per la valorizzazione di questi spazi lasciati in disuso. 

Il Comune di Castellanza, nel consiglio comunale di dicembre, ha approvato la permuta con la Società Cantoni I.T.C. spa dell’area industriale collocata lungo il corso del fiume Olona, ad est dell’area occupata dalla sede universitaria. Una perequazione che ha portato nel contempo la cessione del terreno dell'area delle ex ferrovie Nord di via Pomini. La stessa Cantoni ha già in progetto, tra l'altro, la riqualificazione dell'area Ex Peplos di via Bettinelli (già di sua proprietà), con la realizzazione di un complesso commerciale che comprenderebbe fast-food, un centro commerciale, una palazzina, uffici, una pista ciclabile e una nuova rotonda in via Bettinelli.

Il Comune, ora proprietario dell’area di fondo valle, prevede l'apertura del sito alla popolazione con percorsi ciclo-pedonali, favorendo l’esercizio di attività sportive e occupazione del tempo libero. Grazie a questa acquisizione aumenterà non di poco il già vasto patrimonio verde della città. L’area è in pieno centro cittadino e si chiamerà Bosco Cantoni, in memoria dell’insediamento manifatturiero tessile che una volta occupava l’area.

«Compatibilmente con le risorse disponibili, cominceremo i lavori appena sarà possibile. Prevediamo che parte dei soldi a disposizione saranno destinati per il lavoro più lungo di demolizione degli edifici fatiscenti –  ha spiegato l'assessore Maurizio Frigoli -. Per la parte riguardante la fruibilità dell'area ci si organizzerà anche in accordo con altri enti per realizzare quanto previsto e non solo. Non c'è infatti ancora un progetto definitivo; l'obiettivo nostro è quello di creare un centro aggregativo per un città che non ha di per sè un centro». Una scelta storica per Castellanza con un progetto ambizioso davanti che porterà, tra le altre cose, anche a migliorare la qualità del fiume Olona. 

Ora l’Amministrazione Comunale, al di là di una proposta di riconversione dell’area Cantoni presentata dagli architetti Antonella Pisoni, Paolo Ramolini, Francesca Comazzi e dall'ingegnere Gian Mario Comazzi, chiede appunto ai cittadini cosa vorrebbero vedere realizzato all’interno di questo polmone verde. I cittadini, attraverso l’indirizzo mail boscocantoni@comune.castellanza.va.it, avranno l’opportunità di esprimere idee, dare consigli e suggerimenti facendo proposte. Un “pensatoio verde” – così lo definisce l'amministrazione comunale -, non riservato a professionisti, ma libero e aperto a tutti.

Cosa prevede il progetto

Il filo conduttore che ha guidato la proposta è volto alla realizzazione di un quartiere polivalente, aperto al pubblico, caratterizzato da arborazioni, siepi, percorsi pedonali, punti di socializzazione e nel contempo di privacy, "alla ricerca di un abitare ideale".

– Il riuso degli edifici esistenti. Tra gli edifici degni di conservazione vi è quello che fronteggia la sede universitaria, che non è stato aggredito dal degrado, sia nelle parti interne che nelle facciate perimetrali. Oltre a questa, ancora in buono stato, è anche il grande blocco con ciminiera immerso nel verde. E' emersa così la decisione di demolire i capannoni che interferiscono con la formazione del terrazzamento, la porzione del fabbricato che grava sul fiume, le parti fortemente degradate e le superfetazioni sparse. Nelle intenzioni vi è quella di attribuire al fabbricato antistante l’Ateneo una destinazione fieristico-espositiva, data la buona conservazione dell’edificio. Il blocco più grande del compendio, collocato tra il fiume e la scarpata sotto via Piola, si presta ad ospitare funzioni plurime, quali le aule per la didattica, la bibblioteca, la ludoteca e locali di supporto di ampie dimensioni. Tale edificio, collocato in posizione baricentrica tra i due ingressi al sito, sarà l’info-point del complesso e potrà ospitare attività commerciali e di supporto al polo scolastico, quali la cartoleria o il centro stampe.

Un polo sportivo. Siccome un’ampliamento della facoltà non rientra nei programmi dell'Università Liuc, l'idea è quella di inserire altre istituzioni formative per completare il centro didattico e realizzare un polo sportivo integrato al campus universitario e nel contempo aperto alla città. Con la demolizione di alcune volumetrie si potranno sostituire i corpi di fabbrica con campi per l’attività sportiva e creare un percorso interno di collegamento con il resto della città fino ai confini Comunali. La cittadinanza potrà usufruire di un'oasi verde e di servizi alla persona nel pieno centro città. Il piccolo centro sportivo, dove a fianco scorrerebbe il fiume Olona, non influisce sull'assetto fluviale e sul rischio di esondazione. L’area, raggiungibile dal parco superando il fiume con un ponticello e in via diretta dal corpo universitario, si configura in un servizio autonomo completo di spogliatoi, punto di ristoro e sosta per i ciclisti.

Una nuova entrata. Il progetto prevede un secondo accesso veicolare all'area, sullo sbocco di via Piola in Piazza Castagnate, con relativo percorso di penetrazione verso la parte sinistra del fiume al fine di sdoppiare e rendere indipendenti i flussi tra Università e nuovi insediamenti. E' inoltre prevista la realizzazione di una pista ciclabile corrente lungo l’intera area, a partire dalla piazza fino al confine territoriale in prossimità del ponte sull’Olona, dove già esiste un passaggio di collegamento con il tratto di pista esistente nel Comune contermine.

Un orto botanico permanente. L’altro elemento che caratterizza il progetto si trova nella formazione dei terrazzamenti, pensati per creare un accesso pedonale anche dalla parte alta della città, organizzando un giardino botanico aperto al pubblico. L’area, raggiungibile dal parco superando il fiume mediante un ponticello e direttamente dal corpo universitario, si configura in un servizio autonomo completo di spogliatoi, punto di ristoro e sosta per i ciclisti.

Ultimo contenuto della proposta è dato dalla demolizione delle alte mura di cinta su via Piola, al fine di ridare visibilità ad una parte del territorio da sempre occultata. 

Le immagini sono state riprese dal progetto inserito sul sito del Comune. 

Redazione
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Pubblicato il 14 Gennaio 2016
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