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72° anniversario della deportazione alla Comerio Ercole

Membri della commissione interna, nel 1944 furono deportari a Mauthausen e alcuni non fecero ritorno a casa...

Foto di Ercole Comerio nel 1885 da museoweb.it


Nell’ambito delle iniziative di valorizzazione della memoria, sabato 16 gennaio si svolgerà la commemorazione del 72° anniversario della deportazione della commissione interna della “Comerio Ercole”. 

Il 10 gennaio 1944 alcuni lavoratori della ditta, Vittorio Arconti, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Giacomo Biancini, Guglielmo Toia e Melchiorre Comerio, colpevoli di aver fomentato uno sciopero, vennero arrestati. Solo Comerio, fratello del titolare della ditta, venne rilasciato, gli altri furono deportati nel campo di sterminio di Mauthausen. Arconti, Gallazzi e Cucchetti non fecero ritorno a casa. Mazzon morì qualche mese dopo la fine del conflitto per gli stenti subiti nel campo. La manifestazione ricorderà anche i lavoratori della Comerio che hanno perso la vita per la Libertà, i partigiani Giovanni Ballarati, Luigi Caimi, Rodolfo Mara, Bruno Raimondi e Mario Vago. 

La cerimonia prenderà il via alle 16.30 al parco “Comerio” (via Magenta/via Espinasse) dove si trova la lapide a ricordo del tragico avvenimento, con un momento di raccoglimento con posa delle corone.

Ci si sposterà poi alla sala conferenze del museo del Tessile in via Volta dove, alle 17.00, si svolgerà la commemorazione con gli interventi del rappresentante sindacale delle RSU della “Comerio Ercole”, del sindaco Gigi Farioli e dell’oratore ufficiale, Pia Jarach, esperta di didattica della Memoria del Memoriale della Shoah di Milano. 

Alle ore 18.30 nella chiesa San Michele Arcangelo è in programma la santa Messa. 

Si segnala inoltre che alle 16 allo Spazio Arte Carlo Farioli (via Silvio Pellico, 15) sarà inaugurata la mostra dal titolo “Umanità dolente – Impegno Civile nella scultura di Franco Fossa” a cura dell’Associazione Culturale Spazio Arte Carlo Farioli

La mostra presenta una serie di opere dedicate all’ “umanità dolente”: attraverso sculture di piccolo e medio formato, disegni realizzati in differenti tecniche, Fossa descrive con profonda sensibilità la drammaticità, la sofferenza e il dolore. Di Franco Fossa Busto Arsizio ricorda l’impegno quale docente e preside del Liceo Artistico e il monumento intitolato alle Vittime del Lavoro, primo premio al concorso indetto dalla Regione Lombardia con l’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro e Comune di Busto nel 1982, visibile in Largo Monsignor Galimberti (angolo via Pozzi).

La mostra, che rappresenta l’impegno dell’ Associazione non solo nel campo dell’arte ma anche nel sociale, sarà visitabile sino a domenica 31 gennaio nei seguenti orari: da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19.00; domenica 10.30-12.00/16.30-19.00.

Redazione
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Pubblicato il 13 Gennaio 2016
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