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Cattivi odori: le precisazioni di PCA Technologies

La società che ha effettuato i controlli al depuratore riporta alcune osservazioni di carattere tecnico...

Riceviamo e pubblichiamo:

In seguito all’articolo apparso il giorno 21/10/2015 dal titolo “Cattivi odori: uno studio che non ha portato a nulla”, riportiamo alcune osservazioni di carattere tecnico:

 <<Nella relazione illustrata non viene specificato in quale momento della giornata è avvenuto il campionamento delle arie in emissione dall'impianto e la durata di questo; dal momento che i “nasi elettronici” hanno rilevato la presenza di sostanze odorigene (diverse dall'aria) solo in alcuni giorni e in determinate ore, è possibile, qualora il campionamento non sia stato effettuato nelle stesse ore che tali sostanze, seppur presenti, non siano state rilevate e mappate alla fonte (al depuratore)>>.

PCA: L’orario di campionamento alle sorgenti del depuratore non ha rilevanza ai fini dei risultati dell’indagine: dal momento che l’impianto funziona a ciclo continuo le sorgenti mantengono le proprie caratteristiche odorigene 24 ore su 24, ovvero non si verificano variazioni significative nella composizione dell’aria emessa nell’arco della giornata.

 <<Nella fase di monitoraggio i due “nasi elettronici” installati nelle vie Bellini e Cascinette sono stati posti a sei metri di altezza mentre i campionamenti nell’impianto di depurazione sono stati eseguiti a quota zero (a livello del suolo); poiché le leggi chimico-fisiche insegnano che ogni gas o vapore stratifica nell'aria in funzione della sua densità, della temperatura e della pressione atmosferica, ci si chiede se tale procedura sia tecnicamente valida, corretta e significativa>>.

PCA: I campionamenti all’interno dell’impianto vengono effettuati sempre direttamente sulle sorgenti in modo da avere la certezza di misurare e memorizzare, senza alcun dubbio, le caratteristiche sensoriali delle sorgenti sottoposte a verifica di dispersione sul territorio. Inoltre precisiamo che la procedura di campionamento messa in atto segue fedelmente quanto imposto dalla norma europea UNI EN 13725, espressamente dedicata alla misura degli odori. In riferimento all’opportunità di posizionare gli analizzatori presso i recettori a 6 metri dal suolo, va detto che il trasporto delle masse d’aria dovuto al vento fa si che a decine di metri di distanza dalla sorgente i composti volatili siano sostanzialmente ripartiti nei primi metri di quota. Inoltre, è uso comune posizionare gli analizzatori dedicati al controllo dell’aria a qualche metro dal suolo per evitare turbative ed eventuali ostacoli che potrebbero interferire nella rilevazione delle dispersioni. 

 <<Nella relazione si afferma che la temperatura di lavoro dei sensori presenti nei “nasi elettronici” può essere programmata “nel range 150-500°C”, temperature che sono molto più elevate rispetto a quelle che caratterizzano le arie in emissione dall'impianto>>.

PCA: Le temperature dei 10 sensori (che variano da 150° a 500°C) servono a renderli sensibili ad un range di composti chimici più ampio possibile. Sia le arie in emissione dalle fonti che le arie campionate presso i recettori sono state processate dallo strumento con questa modalità, di conseguenza l’uniformità del metodo di indagine è rispettata.

 <<Sei dei dieci eventi rilevati dai “nasi elettronici” indicano come direzione/provenienza del vento: Sud-Ovest e Sud-Sud–Ovest; poiché i due “nasi elettronici” sono stati posizionati uno a Nord e l’altro a Nord-Ovest del depuratore, non si può escludere, come invece viene affermato dai tecnici che hanno effettuato lo studio, che gli odori possano provenire anche dall’impianto di depurazione>>.

PCA: Anche se la direzione di provenienza del vento fosse coerente con la posizione dell’impianto, gli eventi classificati di provenienza “sconosciuta” non potrebbero essere attribuiti al depuratore, ma sarebbero ragionevolmente da attribuirsi ad altre fonti che potrebbero trovarsi sulla medesima traiettoria.

 <<Perché non sono state campionate da subito anche le emissioni odorigene provenienti dal fiume Olona che scorre a pochi metri dal depuratore e potrebbe essere una delle possibili fonti di miasmi?>>.

PCA: L’obiettivo dell’indagine era verificare l’impatto sul territorio provocato dal depuratore e non da altre realtà per le quali non abbiamo avuto mandato formale al campionamento, fiume Olona compreso.

 <<L'indagine eseguita non ha permesso di identificare la natura chimica delle sostanze odorigene,quali ad esempio idrogeno solforato, ammoniaca, ammine (tipiche della maggior parte degli impianti di depurazione), solventi, acidi e altro, che avrebbero contribuito alla ricerca e identificazione delle possibili fonti di provenienza e sulle quali si sarebbero dovute creare le “mappature sorgenti”>>.

PCA: Le analisi chimiche sarebbero senz’altro di valido aiuto per questo tipo di indagini, ma come strumento complementare. Individuare al recettore un composto chimico non ci consente di correlare con certezza la dispersione rilevata con una delle fonti del depuratore, poiché alcuni composti vengono prodotti dagli impianti di depurazione, ma non esclusivamente da essi. 

Legenda:
 = Testo articolo Nuova Canegrate
PCA = Osservazioni PCA Technologies

PCA TECHNOLOGIES S.r.l.
M. Crivelli

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 13 Novembre 2015
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