Riceviamo e pubblichiamo.

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Un pubblico entusiasta e veramente divertito ha partecipato sabato 7 novembre a Parabiago, presso la biblioteca, alla commedia dialettale “La pastiera” della Compagnia teatrale “Dove osano le aquile” inserita nella rassegna “Teatranti in città”. Molti gli spettatori in piedi perché già dalle 20,30 la sala era gremita.

La compagnia ha ormai una storia più che decennale. Si è costituita all’interno della scuola elementare di Parabiago per volontà di un gruppo di genitori guidati dalla regista e ispiratrice, l’ insegnante Anna Maria Pignataro. E’ stata la direttrice Alida Gottardi, subito entusiasta del progetto, a proporre il nome “Dove osano le aquile” per significare la volontà di osare e di rischiare in prima persona, da parte di questi insegnanti e genitori che hanno tanta voglia di mettersi in gioco in un’attività impegnativa e appassionante come quella teatrale.

Da quei timidi esordi  tanta è stata la strada percorsa dalla Compagnia, e quello che, inizialmente, era semplicemente un progetto legato alla scuola elementare, ora ha assunto caratteristiche peculiari che hanno portato la Compagnia ad affrontare temi importanti e a portare i propri spettacoli anche in tournèe grazie ad un fortunato sodalizio con la compagnia Sipario Cellese di Celle Ligure. Sono 17 gli attori, aiutati da molti collaboratori, tra cui un nucleo di fedelissimi che continuano il percorso artistico sebbene i figli abbiano da tempo lasciato la scuola elementare. 

Da allora la Compagnia ha proposto quasi una rappresentazione l’anno spaziando dalla riproposizione in chiave ironica dei grandi testi della nostra letteratura (La Commedia Divina, Gli sposi promessi), al racconto storico (Il castello di LorBreManVil, C’era una volta Garibaldi), fino all’opera lirica liberamente tratta dalla Cenerentola di Rossini. Ma è nella commedia dialettale che si esprime tutta la creatività e l’estro della compagnia (La Fiera di San Michele, Milano- San Cristoforo – Lamezia Terme con macchina al seguito, Villa Angela). Con leggerezza e ironia sono stati affrontati temi importanti quali l’immigrazione, il viaggio, il recupero delle tradizioni, le contrapposizioni tra generazioni. Dal Nord al Sud dell’Italia, molti sono i dialetti, alternati alla lingua italiana, in cui si esprimono i personaggi a rappresentare una società variegata e dalle molteplici sfaccettature com’è quella in cui viviamo.

I temi tipici della compagnia sono stati magistralmente riassunti nella commedia dialettale “La Pastiera” rappresentata sabato sera. I casi della vita hanno portato i figli lontani da casa, chi in Italia chi all’estero. Ci sono stati dei matrimoni e la famiglia si è allargata e ora i componenti che provengono da tutte le parti d’Italia si ritrovano in occasione della Pasqua nella casa d’origine e partecipano alla processione tradizionale. Non a caso nell’anno di Expo Milano 2015 è stato scelto un tema legato al cibo.

La preparazione della Pastiera, tipico dolce campano, accompagna, infatti, tutta la rappresentazione, con i tempi lunghi che vuole la tradizione e che inducono alla pazienza e alla riflessione. Doti necessarie per tenere insieme una famiglia numerosa superando le inevitabili differenze e contrapposizioni. Il pubblico si è molto divertito alle battute esilaranti del copione e si è commosso nelle scene più emozionanti. Presenti in sala  la direttrice Alida Gottardi e l’assessore Adriana Nebuloni .Per finire le parole di una delle collaboratrici storiche della compagnia Maria Teresa Bertani: “Quante volte i percorsi della vita portano in direzioni diverse, lontano dalle proprie radici. Ma, a un certo punto, tutti ritornano e la famiglia si riunisce. La Pasqua, con la processione e la pastiera, diventa un’occasione per condividere le tradizioni, ma soprattutto per scoprire l’affetto è ciò che ci accomuna al di là delle differenze. Una commedia che fa riflettere senza dimenticarsi di far sorridere”.