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Festa Forze Armate: l’intervento del sindaco Centinaio

Consegnata una medaglia ai familiari di Luigi Cozzi, il primo legnanese a perdere la vita al fronte pochi giorni dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale...

La Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate di quest’anno si colloca a 100 anni dall’entrata in guerra dell’Italia nel primo conflitto mondiale e a 70 anni dalla fine della seconda guerra mondiale.

Sono due coincidenze che devono farci riflettere su questi due eventi bellici che costarono complessivamente al nostro Paese più di 1 milione e mezzo di morti (militari e civili), centinaia di migliaia di feriti, distruzioni e lutti.

Bastano queste cifre per farci comprendere l’inutilità delle guerre come mezzo di risoluzione dei conflitti tra gli Stati. Non a caso la nostra Costituzione Repubblicana contiene l’articolo 11 che prevede “il ripudio della guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Abbiamo avuto la fortuna di vivere questi ultimi 70 anni in un contesto di pace, almeno in Italia; eppure numerosi focolai di guerra si sono accesi in varie parti del mondo e anche a pochi chilometri di distanza dai nostri confini.

Le Forze Armate sono state chiamate in più occasioni a farsi carico di missioni umanitarie e di pace ricoprendo un ruolo nuovo e più consono allo spirito democratico che caratterizza la Repubblica nata dalla Resistenza contro il nazi-fascismo.

E’ perciò doveroso, in questo giorno, rendere omaggio alle nostre Forze Armate, ma poiché spesso in questi momenti veniamo presi dalla retorica è bene concretizzare cosa vuol dire oggi rendere omaggio alle Forze armate. Dobbiamo dire a questi ragazzi, ai nostri giovani e a noi stessi di guardare con rispetto e riconoscenza a tutti coloro che giorno dopo giorno lavorano nel nostro territorio, con spirito di servizio, per la nostra sicurezza, spesso rischiando la propria vita. Dunque dobbiamo ogni giorno essere al fianco dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, dell’Esercito che ci assicura la pace e ne è un esempio il Comando Nato di Solbiate Olona.

Come non ricordare il faticosissimo impegno di chi opera per salvare nei nostri mari centinaia di miglia di persone disperate in fuga da situazioni disumane. Ricordiamo in questa giornata di essere riconoscenti anche agli agenti della Polizia dello Stato e della nostra Polizia Locale. Ho avuto e ho la fortuna di conoscere da vicino questi uomini che operano nel nostro territorio e posso dire che ammiro il loro senso dello Stato, la loro professionalità, la loro fatica quotidiana spesso svilita e sottovalutata.

Anche per questi motivi l’Amministrazione comunale ha deciso di dedicare un parco situato in zona Mazzafame alle 19 vittime dell’attentato compiuto nella località irakena di Nassiriya il 12 novembre 2003. Ricorda un fatto tragico particolare ma è espressione dell’attenzione e della riconoscenza che questa Amministrazione ha nei confronti di tutte le Forze Armate.

Lo faremo domenica 15 novembre alla presenza della vedova di uno dei caduti e delle rappresentanze militari cittadine. Un gesto simbolico di gratitudine che vogliamo estendere anche a tutti coloro che hanno perso la vita nelle missioni di pace italiane nel mondo.

Non posso a questo punto dimenticare, e purtroppo ancora una volta, i nostri Marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che dal febbraio 2012 stanno vivendo una incredibile vicenda giudiziaria che impedisce il loro definitivo ritorno a casa. L’Italia intensifichi tutti gli sforzi diplomatici per arrivare in tempi rapidi ad una soluzione onorevole per tutti.

C’è un altro gesto simbolico che caratterizzerà questa giornata. Tra poco consegnerò una medaglia ai familiari di Luigi Cozzi, il primo legnanese a perdere la vita al fronte pochi giorni dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.

Era un giovane soldato del 1° Reggimento Granatieri nato il 21 agosto 1895 e morto nei pressi di Monfalcone il 30 giugno 1915. I conti sono presto fatti: non aveva ancora compiuto 20 anni! Era uno dei tanti giovani strappati alle loro famiglie dalla chiamata alle armi e morti in battaglia. I suoi resti furono tumulati – e lì ancora giacciono – nella cappella ossario del cimitero monumentale nel 1924 dopo solenni funerali celebrati in città. Non ci sono parole per commentare lo strazio delle tante famiglie che dovettero piangere un loro caro così prematuramente scomparso.

Poco fa abbiamo ascoltato gli alunni della scuola primaria Toscanini cantare il nostro Inno Nazionale. E’ stato un momento bello, carico di significati e che sempre mi emoziona. Mi limito a evidenziare un aspetto: questi bambini hanno la fortuna di essere nati e di vivere in un Paese in pace, anche se spesso attraversato da momenti di crisi e di difficoltà. Per loro la guerra è soltanto qualche cosa che hanno visto alla Tv o studiato sui libri di storia.

In passato non era così. Chi tra noi ha vissuto quei momenti deve sentire il dovere morale di conservare e tramandare i loro ricordi, senza inutile retorica, contribuendo così a far sì che un tragico passato diventi scuola di vita per le generazioni future.

Viva L’Italia! -Viva le Forze Armate!

Alberto Centinaio – Sindaco di Legnano

Marco Tajè
direttore@legnanonews.com
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Pubblicato il 01 Novembre 2015
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