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Festa Forze Armate: l’intervento del presidente di Associarma

Discorso tenuto oggi (domenica 1) in occasione della Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate...

Di seguito il discorso tenuto oggi (domenica 1) in occasione della Festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate da Antonio Cortese, presidente Associarma.


Oggi, in questo luogo, rendiamo omaggio a tutti quelli che sono caduti durante le numerose e sanguinose battaglie della grande guerra. Un doveroso pensiero va anche a coloro che in questi anni hanno perso la vita per la sicurezza e la pace, in un mondo che manifesta tensioni ed instabilità crescenti, dove si vanno affermando nuove e più aggressive forme di estremismo e di fanatismo che rischiano di investire anche l'Europa e l'Italia in particolare, infiltrandone gradualmente la società. E' una minaccia reale che, insieme all'Unione Europea e alla NATO, dobbiamo essere pronti a prevenire e a contrastare efficacemente.

Il 4 novembre, in Italia, è la festa dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, anche se si va a lavorare lo stesso, e non è un giorno segnato in rosso sul calendario. Questa data celebra la fine vittoriosa della Prima Guerra Mondiale e commemora la firma dell'armistizio siglato a Villa Giusti in Padova con l'impero austro ungarico. Fu una guerra senza precedenti. Le dimensioni dello scontro, i nuovi strumenti bellici con bombardamenti aerei, uso di gas, sommergibili, carri armati e mitragliatrici, socnvolsero le tattiche militari, le strategie dei comandanti e il morale dei comandati.

Questa ricorrenza serve a ricordare tutti gli italiani che, anche giovanissimi, sacrificarono il bene supremo della vita per un ideale di patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e per quelli di oggi.

Poco fa è stato commemorato, in piazza San Magno, alla presenza dei suoi familiari, il granatiere Luigi Cozzi, uno di quelli, primo caduto legnanese.

In una recente interessante conferenza sul tema "i soldati di Legnano nella Grande Guerra" risultano diligentemente annotati dagli autori della ricerca storica i nostri concittadini caduti in combattimento, feriti, mutilati, dispersi e le loro ricostruite storie personali, un dato numericamente forte in rapporto alla popolazione di quel tempo.

Di quel periodo tutto è stato detto e tutto è stato ampiamente documentato. Il messaggio per le nuove generazioni è quello di non dimenticare, nonostante il trascorrere del tempo e vigilare affinchè simili tragedie che determinarono lutti in ogni famiglia, in Italia e in gran parte dei paesi del mondo, non abbiano più a ripetersi.

l'unità nazionale che oggi celebriamo è anche occasione per esprimere un profondo sentimento di gratitudine alle forze armate attuali che oltre ad essere presenti in teatri di crisi dai balcani al medio oriente dimostrando al mondo l'alto grado di efficienze e professionalità raggiunto, sono impegnate anche a fronteggiare difficoltà e calamità, come quelle naturali, che si abbattono periodicamente con effetti devastanti sul nostro territorio che mettono in crisi attivuità economiche e produttive.

Un pensiero doveroso va anche ai due sottufficiali di marina Girone e Latorre e ai loro familiari, la cui vicenda ancora in itinere e, quasi dimenticata, possa essere conclusa al più presto.

Solo sull'esempio di alti ideali forse si riuscirà a liberare questo nostro Paese dalle difficoltà in cui versa e che lo sta lentamente depauperando specialmente con la migrazione in altri Paesi dei nostri giovani più bravi e preparati come ricercatori, ingegneri, programmatori ed altre figure di elevata capacità tecnologica.

Auguro a tutti voi una buona giornata.
Viva le forze armate, viva l'Italia.

Antonio Cortese, presidente Associarma

 

 

Redazione
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Pubblicato il 01 Novembre 2015
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