Motivazione, competenza e altruismo. Queste le qualità che dovrebbe avere, oggi, il volontario, chiamato ad assumere un ruolo sempre più importante all'interno della società. Un "mestiere" non retribuito che necessita di continui stimoli e attenzioni. Da qui l'incontro "Nutriamo il volontariato" organizzato giovedì 25 settembre alla Famiglia Legnanese, con testimonianze di giovani volontari e rappresentanti di associazioni piccole, poco conosciute ma preziose e spesso indispensabili. 

«Le associazioni sono un pilastro fondamentale nel nuovo sistema di welfare di comunità – ha esordito l'assessore ai servizi Sociali, Gian Piero Colombo – Come amministrazione stiamo ripensando i servizi, andando oltre l'assistenzialismo. Questo nuovo sistema richiede l'alleanza di volontari, beni esclusi che non devono essere considerati surrogati di chi lavora ma partner per nuove progettualità».

Indispensabile, in questo sistema, il lavoro di rete tra istituzioni, associazioni e cittadini. Mira proprio a questo il progetto "Associazioni: La rete che aiuta", tra i vincitori del bilancio partecipativo: «Il sogno che condivido è di mettere in contatto quelle realtà, associative e non che necessitano di volontari, con i cittadini, attraverso uno strumento di intesa e organizzazione tra le varie associazioni di Legnano che potranno più agilmente organizzarsi e collaborare.- ha spiegato Enrico Gussoni, giovane volontario che ha iniziato a spendersi per gli altri, aderendo ad un progetto del liceo – È solo il sogno di un giovane, ma spero che tutti possiate farvi contagiare».

All'intervento di Enrico, è seguito quello di Giada Mastrogiorgio, neolaureata in psicologia: «Dopo il volontariato a scuola, ho iniziato a collaborare con la Caritas. Ero inserita nello sportello ascolto degli stranieri, e quello che credevo per me potesse essere una palestra professionale si è rilevata una palestra di vita. Purtroppo vedo che i giovani sono pochi  e faccio appello a voi nell'invitare i vostri figli e nipoti a dedicare tempo per gli altri». 

Importante anche la testimonianza portata da Davide Maravita, medico psichiatra dell'ospedale di Legnano «La parte più difficile del nostro lavoro è contrastare l' isolamento dei nostri utenti – ha spiegato – Da soli, la  terapia e le medicine non bastano, per questo ci affidiamo a volontari ed associazioni che con le loro competenze riescono ad andare oltre, catturando uno sguardo assente con la fotografia o coinvolgendo in attività teatrali chi fatica a relazionarsi, ma trova nella recitazione un veicolo per esprimersi. Strepitoso il risultato del progetto teatrale terminato con lo spettacolo "Impavidi"».

A chiudere l'incontro, gli interventi di Elisa Accornero, del Circolo Santa Teresa e di Franca Fontanile dell'associazione Demetra. Con loro era presente la presidente della casa del volontariato, Amabile Capocasa, il rappresentante della consulta del centro, Francesco Bottini.

L'incontro per festa del volontariato che si terrà domenica 27 settembre in piazza San Magno

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Foto di Luigi Frigo