Nella foto, l'assessore alla cultura Fabrizio Giachi, il sindaco di Castellanza Fabrizio Farisoglio e il presidente della Mensa del Padre Nostro Adriano Broglia.

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Sono tante le persone che quotidianamente si rivolgono alla Mensa del Padre Nostro di Castellanza che utilizza le eccedenze di supermercati e scuole del territorio per distribuire un pasto a chi ne ha bisogno. Al 31 marzo 2015 sono 88 i nuclei familiari che usufruiscono di questo servizio, di cui 182 adulti e 116 minori. Numeri importanti che hanno bisogno, per riuscire ad essere soddisfatti, di un luogo con strumenti adatti e senza barriere architettoniche per chi ci lavora.

Da oggi la Mensa del Padre Nostro infatti avrà una nuova sede per la distribuzione dei pasti, che da lunedì 13 aprile prenderà avvio. La struttura si trova in via Bettinelli dietro la biblioteca civica ed utilizza quegli spazi un tempo pensati per realizzare un ristorante. Proprio per questo all'interno vi è tutto il necessario in cucina e dei bagni per uomini, donne e disabili completamente a norma.

Emozionato il presidente dell'associazione Adriano Broglia: «Oggi si concretizza un sogno che i 32 volontari della mensa coltivavano da tempo. Noi abbiamo presentato un progetto all'amministrazione e questa è la dimostrazione che quando le cose servono la politica funziona».

Soddisfatta l'amministrazione presente all'inaugurazione: «Questo è un servizio per la città che ha una fruizione e un valore sociale importante – ha sottolineato il sindaco di Castellanza Fabrizio Farisoglio – e di questo possiamo vantarci come città di Castellanza. Se i progetti ci sono, tutto quello che questa amministrazione può fare, lo farà».

Prima della benedizione della struttura da parte del parroco Don Rino Tantardini, ha preso la parola anche il decano della Valle don Giuseppe Marinoni che ha contribuito alla realizzazione di questo sogno con una cifra importante: «Ad essere benedetta è una struttura, ma una struttura non si crea dal niente, ma da forme belle ed intelligenti di collaborazione tra realtà presenti in città. E' una cosa molto bella pensare che ci sono dei volontari che si prendono cura degli altri».