Non è la prima volta, né probabilmente l’ultima, che l’ex Icoma di Cornaredo diventa teatro di un rave party. È successo ieri sera, sabato 14 marzo, ma la festa si è protratta fino al mezzogiorno della domenica odierna con musica a volume alto.

«Due o tre pattuglie dei carabinieri sono arrivate già a mezzanotte, hanno preso un po’ di nomi» spiegano tre ragazzi, neanche ventenni, mentre si allontanano. Al contrario, secondo una ragazza che è ancora dentro a ballare, i carabinieri non sarebbero mai entrati nel luogo del rave. «Fanno sempre così, si appostano fuori per far vedere che hanno la situazione sotto controllo e per far contenti gli abitanti della zona». In effetti, l’unica pattuglia dei carabinieri di Cornaredo presente in mattinata svolgeva solo attività di prevenzione e controllo dalla notte precedente.

Le condizioni all’interno dello stabilimento sono di degrado totale. Vetri rotti per terra, rifiuti negli angoli, materiale abbandonato. Alcuni ragazzi sono accampati in tende, altri sono entrati direttamente con la macchina o il camper. Qualcuno si scalda con i fuochi accesi qua e là.

La storia recente dell’ex carpenteria è costellata di episodi spiacevoli. Già nel settembre 2009 e nel novembre 2013 vi si erano tenuti rave party abusivi, mentre il 6 ottobre scorso i capannoni in disuso erano stati incendiati da un 62enne di nazionalità romena, il quale, avendo trovato negli spazi dell’Icoma un alloggio di fortuna, non voleva che altri connazionali lo occupassero in sua assenza.