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Alli tra i profughi siriani: “Un dramma di proporzioni gigantesche”

A dirlo Paolo Alli, deputato legnanese (Ncd) in missione ad Ankara dove ha incontrato il vice primo ministro turco Kurtulmus ...

La Turchia sta intensificando il proprio ruolo chiave nella lotta al terrorismo dell’Isis. È necessario che l’Italia e l'intera comunità internazionale forniscano tutto il proprio sostegno”. A dirlo è Paolo Alli, deputato legnanese ,  Capogruppo Area Popolare (Ncd-Udc) in Commissione Esteri alla Camera e Vice Presidente dell’Assemblea Parlamentare della Nato, a seguito di incontri ad Ankara con il vice primo ministro turco Nurman Kurtulmus e con i Ministri degli Esteri Mevlüt Çavusoglu e della difesa Ismet Yilmaz, organizzati nell’ambito delle iniziative sui rapporti transatlantici dell'Assemblea.

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Nella giornata di oggi l'onorevole ha fatto visita al Campo profughi i Islahyie: «1900 tende – scrive Paolo Alli sul suo profilo Twitter –  con ospedale e scuola. In Turchia ce ne sono 25 così e ospitano 250.000 persone»

«Quello che ho visto  – riflette con un altro tweet – è un dramma di proporzioni gigantesche, inimmaginabili, che rischia di vedere annullata un'intera generazione. Nel dramma risulta comunque impressionante la capacità di accoglienza del popolo turco, che sta aiutando 2 milioni di persone in fuga dalla guerra». E conclude: «I profughi mi chiedono perchè la comunità internazionale non agisce. Non è un problema lontano, di altri. È un problema profondamente nostro», sottolineando come «col programma "No lost generation" ONU cerca di offrire una possibilità a centinaia di migliaia di bambini in fuga»

Nei giorni precedenti è stato in visita alla base Nato di Incirlik, perno strategico nel cuore della Regione mediorientale.

Sul quotidiano L'Occidentale.it Alli evidenzia che “Ankara ha finora accolto oltre 2 milioni di rifugiati provenienti da Siria e Iraq, di cui circa 300mila cristiani iracheni in fuga dalla furia dell’Isis, sopportando costi per oltre 5 miliardi di euro». E che «è cambiato l'atteggiamento verso i peshmerga, per i quali l'esercito turco ha svolto programmi di addestramento. Questo va nella direzione della nuova strategia verso i curdi, oggi rappresentati in parlamento, che ha portato alla condivisione della base di un futuro trattato che sancirà la fine della fase conflittuale, e riconoscerà alla comunità curda i necessari margini di autonomia».

E conclude: «questi e altri elementi emersi dagli importanti incontri fanno ben sperare nel proseguimento di una positiva evoluzione della Turchia verso il completamento delle riforme che la stessa unione Europea aveva posto come precondizione per una possibile adesione. Ancora sono necessari una serie di passi in avanti, ma di questo Erdogan è ben consapevole. Questo percorso confermerà l'affidabilità della Turchia e il suo ruolo chiave negli equilibri della vasta regione che va dal Caucaso all'intero Medio Oriente».

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Marzo 2015
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