(g.somazzi) – Anche Un hashtag per salvare la Tosi e una lettera per chiedere al capo del governo Renzi di inserirla nel progetto del Governo di sostegno alle grandi aziende attualmente in crisi, operanti in settori di mercato ad elevato valore strategico. Richiesta quest'ultima rientrante nella mozione approvata all'unanimità dal Consiglio Comunale di Legnano al termine della seduta. Un documento sottoscritto inoltre da parlamentari, consiglieri regionali e parti sociali (qui il testo approvato)

Queste le novità emerse nel consiglio comunale aperto svoltosi stamattina, sabato 7 febbraio, negli enormi capannoni della storica azienda legnanese. Numerose le presenze che hanno fatto risaltare ancor più l'assenza  del commissario straordinario Andrea Lolli bloccato dalla neve nella sua casa tra le colline bolognesi. A rappresentarlo, il dr. Franco Perasso che ha letto una lunga lettera nella quale Lolli ha voluto ribadire il suo impegno per salvare la Tosi: «Ad oggi, abbiamo un portafoglio di 65milioni di euro e da 220 cassaintegrati siamo scesi a 140. Ricordiamo poi che in questi giorni si sono avviati i lavori per rimuovere l'amianto. Tutte testimonianze che ribadiscono la possibilità di poter continuare a lavorare».

Ad avviare le proposte è stato l'onorevole locale Paolo Alli presente con l'onorevole Eleonora Cimbro all'incontro: «#salviamolatosi questo è l'hashtag che ho attivato su twitter per sensibilizzare politici e cittadini sulla questione Tosi. Settimana prossima, spediremo anche una lettera a Matteo Renzi per chiedere l'attenzione del Governo e inserire l'azienda in uno speciale elenco per poter accedere ad alcuni fondi». 

Alli ha ribadito di essersi sempre sottratto ai riflettori «anche se preferisco il silenzio e la riservatezza, questo non vuol dire che non mi sto attivando nel cercare di aiutare la Tosi. Approfitto per dire che, se non ho partecipato ai tavoli ministeriali, è per l'esistenza di un nuovo regolamento che vieta agli onorevoli di partecipare a tali confronti».

Insieme a numerosi sindaci del territorio che hanno raccolto l'invito della giunta Centinaio, ricordiamo anche gli onorevoli Franco Monaco e Vinicio Peluffo, l'assessore regionale Massimo Garavaglia (foto accanto), il vice presidente del consiglio regionale Fabrizio Cecchetti e i consiglieri regionali Carolina Toia, Carlo Borghetti e Stefano Buffagni. 

Ad aprire il dibattito è stato il sindaco Alberto Centinaio che, definita la Tosi una cattedrale laica del lavoro, ha ribadito con forza che «la fabbrica deve restare sul territorio» e inoltre ha sottolineato l'intento di mantenere l'area a indirizzo produttivo «Franco Tosi appartiene a Legnano e all'Altomilanese». Qui il suo intervento integrale

A seguire, le parti sindacali hanno espresso le loro posizioni, chiedendo collaborazione a tutti gli addetti ai lavori per cercare di salvaguardare il futuro della Tosi. A prendere la parola per primo è stato Ermanno Cova, segretario della FIM CISL Lombardia, accompagnato da Edoardo Barra, l'esponente sindacale della Fim-CISL Milano Metropoli Legnano Magenta, poi Mirco Rota segretario generale Fiom-Cgil Lombardia con Renato Smeraldi, segretario della Fiom Cgil sezione Legnano  e Vittorio Sarti, Segretario della Uilm. Non è mancato un appello incisivo formulato da un ex sindacalista legnanese Graziano Zanzottera il quale ne ha davvero avuto per tutti: sindacati, chiamati ad avere una posizione univoca; il commissario Lolli, troppo portato a muoversi come una banderuola al vento; le istituzioni e i politici, sempre in ritardo su questioni di questo spessore. 

Galleria fotografica di Luigi Frigo