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Morlacchi: “Sanvittoresi spremuti come limoni”

Roberto Morlacchi, capogruppo della lista civica "Persone per San Vittore", sostiene abnormi le tasse che i sanvittoresi devono pagare...

Riceviamo e pubblichiamo dall'avvocato Roberto Morlacchi, capogruppo della lista civica "Persone per San Vittore", il seguente comunicato.


Ancora una volta i sanvittoresi sono stati spremuti come limoni dalla Giunta Vercesi. Non bastava l'aumento abnorme della Tasi, ecco l'aumento al massimo consentito dell'addizionale Irpef, portata allo 0,8 per cento. Meno male che più di così non si poteva. Un aumento così importante è privo di giustificazione.

Non risponde al vero quanto detto dal Sindaco in Consiglio Comunale, ossia che l'aumento si è reso necessario per sopperire all'ultima riduzione dei trasferimenti da parte dello Stato. Infatti lo Stato ha ridotto i trasferimenti per euro 71 mila (dati evincibili dal bilancio) ma il Sindaco ha aumentato l'addizionale Irpef per un controvalore di 200 mila euro, ossia non si è lasciata sfuggire l'occasione per fare cassa a scapito dei Sanvittoresi.

A fronte di tale salasso non vi è un miglioramento dei servizi, non si trovano i soldi per il post scuola, ci si limita ad un lamento infinito. Certo tassare è la cosa più facile, amministrare è più difficile. Tassare è un'operazione ragionieristica-matematica e non necessita di particolari capacità. I cittadini si aspettano altro da un Sindaco (non che faccia il ragioniere), si aspettano che abbia  soluzioni alternative, che risparmi sui costi, che dia corso a progettualità innovative per garantire nuovi servizi a costo zero.

Il ruolo della sig.ra Vercesi è invece ridotto a quello di esattore, con buona pace delle promesse elettorali fatte ai Sanvittoresi. Il Sindaco non è stato in grado di motivare la ragione per cui sono stati eliminati gli scaglioni dell'addizionale Irpef ed è stata introdotta un'unica aliquota per tutti, da euro 15.001,00= in poi. Prima l 'addizionale era calcolata a scaglioni ossia: fino a 15 mila euro di reddito, esente; da 15.001 euro a 28 mila euro aliquota dello 0,4  per mille; da 28.001 mila euro a 55 mila aliquota dello 0,5 per mille, da 55.001 euro a 75.000 euro aliquota 0,6 per mille, oltre 75 mila euro aliquota dello 0,7 per mille.

Tale sistema rispettava il principio della progressività impositiva, secondo il quale chi più guadagna più paga. Tale principio è costituzionalmente sancito, e la materia tributaria è di esclusiva competenza dello Stato (art. 117 lett. e – della Costituzione) che provvede ad enunciarne i principi a cui uniformarsi; principi tra cui rientra anche quello della "salvaguardia dei criteri di progressività impositiva".

Bene, ora il sindaco ha pensato di applicare un'unica aliquota per i redditi da 15.001 euro annui a quelli oltre i 75 mila euro dello 0,8 per cento, contravvenendo alla legge.

Il sottoscritto ha sollevato la questione in Consiglio Comunale, eccependo l'illegittimità del Regolamento disciplinante l'applicazione dell'addizionale Irpef.

Il Regolamento all'art. 2, richiama l'art. 1, comma 11, del D.L. n. 138/2011 che recita, per quanto ci interessa  " … Per assicurare la razionalità del sistema tributario nel suo complesso e la salvaguardia dei criteri di progressività cui il sistema medesimo è informato, i comuni possono stabilire aliquote dell'addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche utilizzando esclusivamente gli stessi scaglioni di reddito stabiliti, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dalla legge statale, nel rispetto del principio di progressività…." Ossia non si può prevedere un'aliquota identica per tutti ed un solo scaglione.

Tale questione è rilevante, poichè i regolamenti comunali non possono contrastare le leggi dello Stato, e se lo fanno sono nulli. Non appena possibile forniremo altre informazioni sul tema ai cittadini, che in caso di nullità del Regolamento ben potrebbero rifiutare il pagamento dell'addizionale.

Il silenzio o, quando vengono fornite, la superficialità delle risposte alle domande poste dalle opposizioni su svariati temi (bilancio, vasche, post scuola) fanno veramente preoccupare, poichè senza idee e competenze non si può certo rappresentare una comunità, soprattutto in sede sovracomunale. Ricordiamo a tutti che le opposizioni, insieme, rappresentano oltre il 50% dei Sanvittoresi, i quali hanno diritto a risposte chiare ed inequivoche.

Cordialmente.

Avv. Roberto Morlacchi 

Redazione
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Pubblicato il 14 Ottobre 2014
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