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Busto Arsizio commemora la tragedia di Hiroshima

La Presidente del Senato mondiale JCI Chiara Milani ha consegnato al sindaco Farioli il libro di un sopravvissuto al genocidio cambogiano...

Stamattina, 6 agosto, il Comitato degli Amici del Tempio civico e JCI Varese, in collaborazione con l'Amministrazione Comunale, hanno promosso l'ormai tradizionale cerimonia di commemorazione della tragedia atomica “In memoria di Hiroshima per un futuro di pace”.

La Presidente del Senato mondiale JCI Chiara Milani ha consegnato al sindaco il libro di un sopravvissuto al genocidio cambogiano, affinché sia fonte d'ispirazione per i giovani.

Da Gaza all'Ucraina. Senza dimenticare la Nigeria e tante altre terre dilaniate da conflitti. Oggi più che mai, sembra non esserci pace. Ecco perché oggi più che mai é importante ricordare le conseguenze della guerra, affinché siano da monito per evitare il ripetersi di certi orrori. Ne sono convinti il Comitato Amici del Tempio Civico di Sant’Anna e la sezione provinciale di Varese di JCI (Junior Chamber International) che, in collaborazione con l'amministrazione comunale, hanno promosso la sesta edizione dell'ormai tradizionale cerimonia di commemorazione delle vittime delle bombe atomiche esplose il 6 agosto 1945 a Hiroshima e tre giorni dopo a Nagasaki. Il momento di raccoglimento si é svolto stamattina nella chiesetta di fronte al municipio, dove i cittadini si sono uniti al sindaco Gianluigi Farioli e ai volontari delle due associazioni senza scopo di lucro per un momento di riflessione e preghiera, scandito come sempre dal rintocco della campana del tempietto religioso: un edificio, quello dove ogni anno ci si raccoglie in preghiera per coloro che hanno perso la vita in Giappone, che da oltre vent'anni é diventato un centro di educazione permanente alla pace, grazie all'impegno profuso dal compianto cittadino benemerito Angioletto Castiglioni, come ricordato da primo cittadino di Busto Arsizio.

"La nostra collaborazione con Comune e Comitato, voluta fortemente proprio da Castiglioni, ha portato nel tempo a molteplici iniziative, tra cui seminari Omoiyari per l'educazione degli studenti alla pace e, nel 2011, l’adesione della Città di Busto Arsizio alla rete internazionale dei Mayors for Peace, un’organizzazione non governativa fondata dalle città di Hiroshima e di Nagasaki con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’abolizione totale delle armi nucleari"', ricorda Federica Colombo, attuale presidente di JCI Varese, una delle oltre 5.000 comunità locali in cui é presente il network internazionale di giovani cittadini tra 18 e 40 anni. "Un ringraziamento particolare va agli Amici del Tempio civico anche perché pure quest'estate hanno deciso di destinare le offerte raccolte questa settimana alla campagna antimalaria JCI Nothing but nets, promossa in collaborazione con la Fondazione delle Nazioni Unite", le fa eco il presidente nazionale Gianfranco Demilio, che per anni ha partecipato alla cerimonia.

A ricordare come la salute delle persone sia il primo, necessario passo per creare uno sviluppo sostenibile pacifico é Chiara Milani, già presidente mondiale di JCI e attuale Chairman del Senato della Junior Chamber International, da poco rientrata dall'ultima visita a Palazzo di Vetro, dove lo scorso anno aveva incontrato il segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon: "Quest'anno é stato per me un onore essere chiamata a guidare il dibattito sugli Obiettivi del Millennio, tra cui la lotta alla malaria, nella Trusteeship Council Chamber delle Nazioni Unite, che simboleggia i valori JCI di giustizia, eguaglianza e libertà: la libertà di prendere delle decisioni e di agire di conseguenza per un mondo migliore. Un'iniziativa come quella promossa a Busto Arsizio il 6 agosto, iniziata all'epoca in cui ero presidente nazionale della Junior Chamber Italiana, vuole proprio contribuire a creare consapevolezza tra i cittadini sull'importanza della pace, con un'azione piccola ma concreta, nella convinzione che ogni cambiamento positivo inizi a livello locale".

A conclusione della cerimonia odierna, Chiara Milani – che già passato aveva regalato ad Angioletto Castiglioni il libro di una persona sfuggita alla morte ad Hiroshima il 6 agosto del 1945 – ha donato alla libreria del Comitato degli Amici del Tempio Civico il libro con la storia e la firma autografa di uno dei sopravvissuti al genocidio cambogiano, che ha incontrato lo scorso anno a Phnom Penh durante il suo viaggio attorno al mondo come leader JCI: "Così come Angioletto Castiglioni, che sopravvisse ai campi di sterminio nazisti, Chum Mey é stato uno dei pochissimi a salvarsi tra i 12.000 prigionieri a Tuol Sleng. Dono simbolicamente il suo scritto, intitolato "Survivor" (sopravvissuto, ndr), e lo consegno nelle mani del Sindaco della nostra città, che é il vicepresidente del Comitato, nella speranza che questo volumetto possa ispirare i giovani ad avere il coraggio di agire per la pace, in questo momento in cui dal mondo arrivano tante, troppe notizie di vittime di conflitti. Se la vita é tornata a fiorire ad Hiroshima dopo la devastazione della bomba atomica, il fiore della pace può tornare a sbocciare anche nelle terre dove oggi sembra quasi non esserci più speranza. A condizione, come ha sottolineato il sindaco Farioli, di saper davvero imparare dalla storia".

 

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Pubblicato il 06 Agosto 2014
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