In una gremita sala consiliare di Canegrate serata "GB" nel ricordo di Giacomo Bassi e Gino Bartali, due dei più di 500 italiani  "Giusti tra le nazioni".

Dopo l'introduzione del presidente dell'ANPI, AnnaMaria  Castiglioni, è stato il prof. Restelli a illustrare la situazione degli ebrei in Italia, dalla Spedizione dei Mille, all'unità d'Italia, alla promulgazione delle Leggi Razziali da parte del fascismo,  alla "caccia agli ebrei" dopo l'8 settembre. In questo contesto si inseriscono le figure di quegli italiani che, incuranti delle possibili conseguenze da parte dei nazifascisti, si adoperarono per salvare numerosi dei più dei 40.000 ebrei italiani.

Il prof. Rezzonico ha tracciato il profilo di Giacomo Bassi, segretario comunale a San Giorgio su Legnano e Canegrate, che a fine  1943 prese  a cuore la famiglia Contente: papà Israel, mamma Paola, i tre figli Nissim, Avraham e Sarah, nascondendoli in un aula della Scuola Elementare di San Giorgio su Legnano, salvandoli così dalla deportazione. Il segretario provinciale della UCI, Walter Cozzaglia, a spiegare le motivazioni dell'onorificenza  attribuita al "Ginetaccio nazionale" che arruolato dal cardinale di Firenze Dalla Costa, fingeva di allenarsi e portava nascosti nella sella e nel telaio della bicicletta i documenti che servivano a mettere in sicurezza le famiglie ebree.

Per finire in bellezza Frenati, presidente dell'UC Canegratese, ha proiettato le immagini del campione Bartali mentre vinceva su tutti i traguardi europei  con il suo grande rivale-amico Fausto Coppi, compreso il famoso passaggio della borraccia.