Si può sicuramente sostenere che si va affermando il desiderio di riscoprire la propria storia e il patrimonio di cultura e di arte presente nel nostro territorio. Ne sono una testimonianza le recenti iniziative culturali che hanno animato la nostra città e la risposta del pubblico fruitore sollecita a continuare sulla strada intrapresa.

Il Centro Culturale San Magno ha quindi ritenuto opportuno offrire il proprio contributo ad un più ampio progetto di interventi proponendo un pomeriggio in Basilica per una lettura della Pala di Bernardino Luini. In molti hanno gradito la proposta. La scelta della data di sabato 7 dicembre, festa di Sant'Ambrogio Patrono della Diocesi, non è casuale: il Vescovo Ambrogio ha un ruolo importante nella composita rappresentazione realizzata dal Luini.

Il Dott. Antonioletti, autore della snella monografia “Polittico di San Magno” (già presentata lo scorso 5 novembre in occasione della ricorrenza patronale di San Magno) alla presenza della Dott.ssa Raimondi e del Dott. Silvestri (Assessori alla Cultura e all'Istruzione) e di un pubblico numeroso ma soprattutto curioso ha svelato un complesso discorso che il pittore ha sviluppato con l'eleganza della rappresentazione iconica.

Chi è Adriano Antonioletti Boratto? È un giovane storico dell'arte con un curriculum di tutto riguardo: è specializzato nello studio della agiografia applicata all'arte e studioso di storia medioevale; ha organizzato e partecipato, in qualità di relatore, a numerosi Convegni inerenti tematiche storiche e artistiche; è editor e consulente dell'Opera di Santa Croce di Firenze.

Con una competente e appassionata descrizione del prezioso dipinto ha saputo far parlare i personaggi raffigurati e attraverso essi offrire una lettura teologica della rappresentazione. Il relatore ha mostrato un interessante percorso di lettura con un andamento circolare che ruota attorno all'immagine centrale del Bambino Salvatore e di Sua Madre. È quasi una rappresentazione scenica in cui ogni personaggio ha un proprio ruolo ben delineato e tutti agiscono in funzione del Protagonista, il “Salvator mundi”. Per lo più siamo abituati a considerare l'aspetto estetico, la gradevole composizione, il realismo e la bellezza dei volti, senza comprendere il più profondo significato di ciò che l'artista ci comunica e trascurando la vera funzione dell'opera. Ci dimentichiamo che le opere d'arte della nostra Basilica, di cui andiamo fieri, sono nate da un preciso intento: manifestano la volontà di innalzare una lode a Dio, ma si collocano innanzitutto in un'ottica catechetica. Raccontavano ai fedeli, spesso analfabeti, la storia della salvezza, spiegavano il significato della dedicazione della chiesa legnanese al Salvatore e a San Magno, formavano la fede di persone semplici.

Si riscopre così una funzione importante dell'arte parlare contemporaneamente alla mente e al cuore per educare. Questa è stata la prima fase del progetto editoriale e culturale curato dal Dott. Antonioletti: il seguito sarà rappresentato dalla pubblicazione di brevi monografie e dalla lettura iconografica di altri gioielli della nostra Basilica (il ciclo di affreschi di Bernardino Lanino, la Pala del Giampietrino, le opere dei Lampugnani).

Come accennato dall'Assessore Silvestri, che ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale, con tali iniziative, oltre a valorizzare espressioni artistiche che, a torto, sono spesso state considerate minori, si fornisce un significativo apporto e ci si inserisce nelle grandi manifestazioni culturali milanesi ( la mostra su Bernardino Luini a Palazzo Reale il prossimo mese di marzo, l'EXPO nel 2015 ).

Maria Teresa Padoan