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EMERGENZA FREDDO: ALLO STUDIO UN PIANO “B”

Una soluzione alternativa coinvolgerebbe associazioni e parrocchie - Il primo modulo giunto in citta resterà per ora al Comando della Polizia Locale...

Dopo tre ore di colloquio con il sindaco Alberto Centinaio, i rappresentanti dei cittadini di via Oberdan sono riusciti ad ottenere una tregua di 24-48.

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Protesta in via Oberdan 4 di 13

L'emergenza freddo, che il Comune intendeva risolvere con tre container per i rom, potrebbe avere una soluzione alternativa grazie all'aiuto delle parrocchie e delle associazioni.

Con questa opportunità la giornata di mobilitazione, iniziata stamattina alle 10.30, è giunta al termine, attorno alle 18,30: il sindaco manderà al neo comitato di cittadini una spiegazione scritta su come l'amministrazione comunale intende gestire l'area preposta per l'emergenza freddo, poi interpellerà parrocchie e associazioni per chiedere la loro disponibilità nell'accogliere, a seconda delle possibilità, alcune mamme con i loro figli. Inoltre, il primo container, che nel pomeriggio è arrivato in città per essere installato in via Oberdan, ora si trova ancora fermo al Comando della Polizia Locale in Corso Magenta sino a nuove disposizioni.

"Le proposte che i cittadini formuleranno in queste ore saranno prese in considerazione – ha dichiarato il sindaco -. Nel frattempo mi impegnerò ad interpellare le associazioni come Croce Rossa e la Casa del Volontariato oltre alle parrocchie, per capire se sono disposti ad accogliere, in casi di emergenza e a seconda delle possibilità, donne e bambini. Quest'ultima sarebbe un'alternativa possibile a quella originaria di via Oberdan".

Il punto di rifugio durante l'inverno per le fasce deboli della comunità rom è necessario: "Per agire con pugno duro contro coloro che non hanno accettato il patto devo per forza continuare a fare sgomberi e azioni di disturbo così da evitare che si riformino insediamenti abusivi come sino a poco tempo fa accadeva nei campi in via Liguria e Romagna – ha affermato Centinaio –. Ma per far ciò anche durante la stagione invernale, che va dal 15 novembre al 30 marzo, devo forzatamente mettere al sicuro donne e bambini nei casi di freddo intenso. Quindi, quello che verrebbe allestito in via Oberdan è soltanto un punto di rifugio momentaneo e si realizzerebbe in quel luogo solo quest'anno. Verrebbe aperto esclusivamente alle 10 donne e ai 12 bambini appartenenti a quei nuclei che non hanno accettato il patto".

I timori da parte di alcuni residenti, autori della protesta, restano, nonostante le risposte e le rassicurazioni espresse dal sindaco e dall'assessore Gian Piero Colombo che si è recato sul posto dove era in atto la protesta .

Per altri vi è la speranza che in queste ore si delinei uno scenario diverso: "Vorremmo che si realizzi la soluzione delle parrocchie – hanno affermano i cittadini -. Qualora non  si troverà un'altra soluzione al punto rifugio in via Oberdan e quindi risulterà necessario installare i tre container,  il sindaco ci ha garantito l'attuazione di tutte le nostre richieste come un piantonamento dell'area 24 ore su 24. Il primo cittadino ci ha formulato le sue scuse per la mancata comunicazione dicendo che, sino all'ultimo, non aveva la certezza del luogo in cui sarebbero stati posizionati i tre container. Ci rendiamo conto che di meglio non potevamo ottenere, ma resteremo vigili sull'evolversi della situazione".

gea somazzi

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
Noi di LegnanoNews abbiamo a cuore l'informazione del nostro territorio e cerchiamo di essere sempre in prima linea per informarvi con attenzione.
Pubblicato il 14 Novembre 2013
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