In merito alle indiscrezioni emerse in questi giorni in riferimento sul presunto beneplacito di Regione Lombardia circa l’insediamento del maxi allevamento di galline ovaiole a Busto Garolfo, sono intervenuti il Capogruppo della Lega Nord in Provincia di Milano, Gianbattista Fratus e il Consigliere Provinciale e Vicesindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi: “Apprendiamo con grande stupore dalla stampa – commenta il Capogruppo della Lega Nord, Gianbattista Fratus – dell’intenzione espressa da Regione Lombardia di formulare parere favorevole all’insediamento dell’allevamento di galline ovaiole, ubicato a Busto Garolfo. Questa notizia ci lascia profondamente contrariati, anche perché la vicenda qualche mese fa era stata già affrontata non solo in Provincia di Milano, che aveva espresso parere negativo, ma anche la stessa Regione Lombardia nel procedimento conclusivo di valutazione di impatto ambientale, aveva formulato un giudizio di compatibilità ambientale negativo. Noi non intendiamo fare nessun passo indietro: ci batteremo a difesa del nostro territorio in tutte le sedi opportune, affinché gli impegni assunti siano rispettati e questo allevamento non venga mai insediato”.

“Non comprendo in nessun modo – commenta il Consigliere provinciale e Vicesindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi – quali potrebbero essere le motivazioni che hanno spinto l’Assessore regionale a cambiare radicalmente posizione su un tema importante che ha un riflesso negativo sul nostro territorio, in particolare sul Parco del Roccolo, e su tutti i cittadini residenti a Parabiago e a Busto Garolfo che sono direttamente interessati dagli effetti negativi di questo impianto. Ricordiamo peraltro che l’allevamento intensivo nelle gabbie non è uno dei modi migliori per allevare le galline anche da un punto di vista di tutela dei diritti degli animali. Auspico pertanto che quanto apparso sui giornali sia smentito immediatamente”.

Nel frattempo il Gruppo consiliare della Lega Nord sta tentando di prendere contatti direttamente con l’Assessore regionale per fissare un incontro chiarificatore, affinché il provvedimento contrario assunto dalla Regione Lombardia sia rispettato.