Equilibri di bilancio: come tutti gli Enti Locali anche il Comune di Parabiago ha dovuto fare i conti con la Spending Review imposta dal Governo. A fronte dei continui tagli dei trasferimenti dello stato centrale, l'amministrazione è stata infatti costretta ad agire sull'IMU sulle seconde case,  portandola all'1,06 %. 

"Nonostante ciò le Amministrazioni Comunali sono chiamate a formulare dei bilanci senza conoscere la reale entità dei trasferimenti statali, dell'ammontare del fondo di solidarietà e se saranno individuati i Comuni virtuosi. Di fronte a questa incertezza gli Enti Locali devono formulare dei bilanci reali e concreti – commenta il capogruppo della Lega Nord Diego Scalvini – con i quali siamo chiamati a garantire i servizi e le opere pubbliche alla nostra comunità. Molte delle volte i Comuni sono obbligati ad agire sulla leva fiscale per rispettare il famigerato e dannoso patto di stabilità. Questo meccanismo infatti non permette ai Comuni di utilizzare a pieno le proprie risorse per la Città (tramite opere pubbliche e servizi), anzi, obbliga gli stessi Comuni ad accantonare importanti risorse nelle casse romane per la riduzione del debito pubblico, debito NON generato dai cittadini Parabiaghesi ma bensì dai Comuni e dalle Regioni sprecone d'italia."

Fin dalla redazione del Bilancio di Previsione è stata introdotta anche l'opzione relativa alla vendita della aree di proprietà comunale, valorizzate con l'approvazione del Piano di Governo del Territorio, il cui esito sarà noto nel mese di novembre e che potrà un effetto positivo sulla capacità di spesa per il prossimo anno. "In attesa dell'esito del bando di gara l'Amministrazione Comunale deve comunque e responsabilmente garantire i pagamenti alle imprese che hanno prestato la loro opera al servizio della comunità – commenta il leghista Diego Scalvini – e per fare questo, a fronte dei continui tagli dei trasferimenti (delle tasse dei cittadini parabiaghesi versati a Roma) dello stato centrale, si è dovuto agire sull'IMU sulle seconde case. In mezzo a questa complicata situazione siamo comunque riusciti ad ottenere un congelamento dell'aliquota per le attività commerciali che già oggi sono in forte difficoltà. Questa situazione comunque è inaccettabile. Le incertezze normative e i continui tagli ai Comuni stanno portando all'ingessatura dei bilanci comunali, limitando l'azione degli stessi enti locali. E questo purtroppo è imposto da Roma, come ben sappiamo, per tenere a galla un sistema paese che ormai è fallito e cerca disperatamente di reggersi in piedi." A luglio il consiglio aveva già votato un aumento, e a settembre l'aliquota è stata ulteriormente alzata passando dalo 0,96% all'1,06%. 

Accanto a tutto questo assistiamo in questi anni ad una crisi economica che colpisce in particolar modo il settore dell'edilizia che di fatto ha portato ad una importante riduzione degli oneri di urbanizzazione derivanti da mancati interventi edilizi sia sul nuovo come sul tessuto edilizio esistente, che ha di fatto, un effetto limitante nella esecuzione delle opere pubbliche a vantaggio della collettività. "Tutto ciò – commenta il vice Sindaco Raffaele Cucchi – è dovuto da una situazione di incertezza che ha una portata sovralocale che è dettata sia da una incapacità di chi ci governa di mettere le basi per un rilancio economico della nostra società, sia da un eccesso appiattimento degli stati nazionali alle decisioni imposte dalla comunità europea. Politiche di rigore che sicuramente hanno una propria logica a livello nazionale che però ad oggi sembra che abbiano solo ed esclusivamente degli effetti, tra l'altro deleteri, sugli Enti Comunali, che sono sicuramente l'ultimo anello dello spreco dell'amministrazione statale, e che potrebbero invece essere un vero e proprio volano nel rilancio dell'economia del paese se avessero la possibilità di utilizzare i soldi versati dai propri cittadini anche solamente per realizzare le asfaltature delle strade del proprio comune."