Grande festa ieri, domenica 9, a San Vittore Olona, dove il paese ha accolto con un'infinita gioia l'ordinazione sacerdotale di don Alessandro Marinoni.

Una "festa della comunità", entusiasta per uno dei suoi più amati cittadini, che ha riempito la chiesa parrocchiale, dove in mattinata don Alessandro ha celebrato la sua prima messa, e l'oratorio, dove amici e parenti hanno organizzato un goloso ricevimento.

Don Alessandro è molto conosciuto a San Vittore per l'impegno disinteressato che fin dall'adolescenza ha regalato ai suoi concittadini: da animatore e trascinatore in oratorio, ad attento e preciso chierichetto in parrocchia.

Ma forse l'esperienza per cui tanto viene ricordato e apprezzato è proprio quella di animatore: intere stagioni spese al fianco dei ragazzi del centro giovanile, tra giochi, sketch e tormentoni (trai quali spicca nettamente uno dei suoi talenti migliori: il gusto raffinato per il gelato). Il tutto caratterizzato da un'energia e una costanza invidiabili. Impossibile per chi l'ha conosciuto non ricordarne la radiosa personalità. Impossibile per chi l'ha conosciuto non notare come ora, in questa nuova veste, si trovi a proprio agio.

Ieri l'abbiamo incontrato per una piccola intervista.

Cosa è cambiato rispetto al ragazzo che faceva l'animatore in oratorio?

Di quel ragazzo è rimasto tanto, come è giusto che sia. Porto con me tante gioie dal mio passato. Sicuramente mi sento più maturo, più responsabile. Ora sono stato affidato a delle persone e queste persone sono state affidate a me.

Questa è la tua "seconda chiamata", cosa senti di diverso rispetto alla prima?
Molta più esperienza. L'università e gli anni trascorsi a lavorare come operaio mi hanno insegnato tanto sulla vita, sulle difficoltà che ogni famiglia deve affrontare.
La seconda chiamata – don Alessandro era già entrato in seminario a 14 anni – è arrivata durante una vacanza con l'oratorio in montagna. In quell'occasione conobbi un prete novello (rimasto a San Vittore per poco più di due mesi), don Francesco Ferrante, giovane, quasi mio coetaneo. Con lui nacque una profonda amicizia e un confronto che mi diede modo di capire che forse il sacerdozio era la strada giusta da seguire. E se ti senti voluto bene da Dio, hai il dovere di rispondere, non puoi rimandare. Allora decisi di entrare ancora una volta in seminario, per capire, verificare se effettivamente era la cosa giusta. Così è stato. D'altronde il Signore trova mille modi fantasiosi per chiamare.

Ti piacerebbe in futuro tornare a San Vittore in questa nuova veste?
Io rimango un sanvittorese. Ma al di là di questo non me la sentirei di guidare dal punto di vista spirituale la comunità dove sono nato e cresciuto: mi sentirei troppo condizionato e non avrei la libertà di poter sbagliare.

Presenti per augurare il proprio in bocca al lupo a don Alessandro, oltre a tanti amici, anche alcuni sacerdoti passati per San Vittore, come don Fulvio Rossi, don Massimilano Colleone e don Francesco Ferrante.

Ora don Alessandro verrà assegnato per cinque anni alla parrocchia di Solbiate Olona nel ruolo di vicario parrochiale. Ad attenderlo una comunità che non verrà di certo delusa.

Alessandro Marchesin