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DIPENDENZA DA GIOCO, ANCHE I MINORI A RISCHIO

Sono 147 i dipendenti dal gioco seguiti nel 2012 dalla Asl territoriale - A Villa Corvini un convegno per sensibilizzare la cittadinanza...

(v.a.) – Asl Milano 1, associazioni e Comune di Parabiago fanno rete per curare la febbre del gioco d'azzardo. Un fenomeno che di ludico ha ben poco: "Quando  assume forme patologiche – spiega Ernestino Gola direttore del settore dipendenze dell'Asl  Milano 1questa pratica diventa una catena soffocante fino a trasformarsi in quella che noi operatori definiamo "dipendenza senza sostanza", al pari della tossicodipendenza". 

Un male che ha prosperato in Italia con il crescere dell'offerta del gioco, anche on-line. Basti pensare che nel 2005 l'Asl territoriale, che comprende 77 Comuni dell'Ovest Milano, seguiva qualche decina di casi in cura per dipendenza da gioco, saliti nel  2012 a 145, di cui 9 residenti a Parabiago dove è presente un servizio di cura ad hoc di recente aperto anche a Corsico. "Quest'anno – fa sapere Croci – siamo già a 137 persone seguite, destinate tristemente ad aumentare. A soffrire sono anche le famiglie che perdono ogni risparmio a disposizione"

Un vero e proprio business economico, sia per i privati che  per lo Stato che ne trae ingenti profitti. Videolotterie, gratta e vinci, skill games sono legali e hanno spillato dalle tasche degli Italiani 56 miliardi di euro, 8 miliardi in più rispetto al 2012 mandando sul lastrico intere famiglie. I Comuni hanno cercato di limitare le aperture di sale gioco e slot distanziandole da scuole e chiese ma la  normativa che le regolamenta è nazionale e ha sempre l'ultima parola. Proprio in questi giorni è però in discussione una bozza di legge regionale che potrebbe portare importanti novità.

Agli enti locali restano quindi ben pochi strumenti per contrastare questa piaga sociale, se non la sensibilizzazione e la prevenzione. Ed è su questi due fronti che si sta muovendo l'amministrazione di Parabiago che la sera del 29 maggio (Villa Corvini, Sala Rossi, ore 21) ha organizzato "E' solo un gioco…?", convegno con esperti relatori volto proprio ad informare e sensibilizzare la cittadinanza sul tema. Interverranno Ernestino Gola, Giovanna Biella (Sert Parabiago), Laura Bottini e Silvia Testi (psicologhe e  terapeute dell'associazione "Vinciamo il Gioco"). 

I GIOVANISSIMI

"Oltre a costruire una rete sociale  e informare  la popolazione – spiega l'assessore ai servizi Sociali, Adriana Nebuloni – coinvolgeremo anche le scuole con incontri con  gli studenti più grandi che a loro volta sensibilizzeranno quelli più piccoli di loro". Il problema, infatti, sta iniziando a interessare anche i minori. L'associazione "Vinciamo il Gioco" ha addirittura ricevuto segnalazioni da un preside di una scuola legnanese su alcune situazioni anomale di studenti che giocano impropriamente con le carte  da collezione,  mettendo in palio soldi. In corso Garibaldi a Legnano è presente un negozio dove si ritrovano i ragazzi che giocano a queste carte; all'interno del locale non si gioca a soldi (è vietato) ma all'uscita i giocatori scommettono e riscuotono le somme vinte che seppur modeste sono comunque alte per dei minori.

L'associazione Vinciamo il Gioco ha messo a disposizione un numero verde (800135903) per una prima assistenza gratuita e, per aiutare i dipendenti da gioco, è anche possibile assegnare alla famiglia un amministratore di sostegno chiamato a gestire il patrimonio del nucleo familiare: "Nella nostra città – spiega il sindaco Franco Borghi ci sono 3 anziani ricoverati in casa di cura i cui figli non pagano la retta perchè dipendenti dal gioco. Ci sono anche  genitori più giovani che potrebbero non pagare  la mensa dei figli per questo male. Da sindaco e da medico posso confermare che il problema c'è e che fare rete è importante". 

 

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 21 Maggio 2013
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