(v.a.) – Dal primo maggio dorme sotto i portici del municipio di Parabiago. Enrico Piceno, 37 anni e da 2 disoccupato, si è presentato agli uffici del Comune con la costituzione alla mano per far valere l'articolo numero 1: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro".  Da quel giorno il parabiaghese (risiedeva in via Santa Maria) non ha più lasciato la postazione dove trascorre all'aperto tutte le notti:  di giorno passa molto del suo tempo in biblioteca a Legnano e mangia alla mensa dei poveri. Con sè ha solo uno zaino e un sacco a pelo per le serate più fredde.

All'amministrazione comunale chiede una casa e un'occupazione: "Lavoro da quando ho 16 anni – spiega l'uomo, determinato a non sospendere la sua protesta pacifica –  e mi sono trasferito a Parabiago proprio per fare il carpentiere in un'azienda del paese: sono specializzato nella costruzione di macchine industriali e cerco occupazione in questo settore. Non ho nessuno a cui rivolgermi, se non  il Comune, l'Istituzione più vicina a noi cittadini".

Dal Comune fanno sapere che è stato fatto tutto il possibile e, proprio oggi, polizia, carabinieri, personale dei servizi sociali e amministratori hanno incontrato l'uomo per trovare, invano, una soluzione: "La sua è una protesta pacifica – spiega l'assessore ai servizi Sociali, Adriana Nebuloni – non ha mai mostrato comportamenti aggressivi e non possiamo mandarlo via. Posso assicurare che è stato aiutato: gli abbiamo pagato un alloggio temporaneo a Cielo e Terra e, in ultimo, gli abbiamo  proposto una borsa lavoro che ha rifiutato. Il nostro compito, ricordo, non è dare una casa e un lavoro a tutti. Purtroppo in questo momento di crisi sono tante le famiglie in difficoltà e dobbiamo agire con equità". Enrico continuerà a rimanere sotto i portici del municipio fino a quando non troverà una casa e un lavoro.