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IL COMUNE SU ELCON: “NESSUN ERRORE DI VALUTAZIONE”

Il sindaco di Castellanza, Fabrizio Farisoglio, ripercorre i fatti seguiti alla richiesta di insediamento dell'impianto...

Riceviamo e pubblichiamo la posizione dell'amministrazione comunale di Castellanza sulla questione Elcon


In relazione alla vicenda Elcon per la realizzazione di un impianto di "Trattamento e riciclo di rifiuti liquidi industriali" da realizzare sul territorio cittadino, sugli organi di informazione locale continuano ad apparire articoli non sempre danno corrette informazioni sia sul procedimento che sull’autentica interpretazione legale.

Si ritiene, pertanto, utile ripercorrere le principali tappe della vicenda chiarendo, con i corretti riferimenti di legge, la sequenzialità degli eventi e gli strumenti a disposizione del Comune.

Tutto inizia il 7 Marzo 2012, quando la società BP Sec, che opera per conto di Elcon Italy,  presenta davanti alle Commissioni congiunte Capigruppo e Territorio del Comune di Castellanza il progetto di realizzazione di un impianto di "Trattamento e riciclo di rifiuti liquidi industriali" da realizzare in una porzione dell'area Chemisol sul territorio del Comune di Castellanza. 

Da allora si scatena una bagarre che delinea due fronti contrapposti: quello del no senza condizioni, rappresentato dal neo costituito Comitato ValleOlonaRespira, accompagnato dalle minoranze consiliari, e quello della Giunta Comunale che, come prevede la normativa in vigore, sin dall’inizio ha tenuto una rigorosa e severa condotta, che non poteva prescindere da un altrettanto severo e rigoroso esame del progetto. 

Seguono polemiche, conferenze stampa, anche una trasmissione televisiva che cerca di chiarire l'oggetto del contendere ("Vediamoci chiaro" del 29 Marzo condotta da Matteo Inzaghi su Rete 55), in un clima che va via via arroventandosi con iniziative di dissenso. 

Il 7 Maggio 2012, a due mesi di distanza dal primo atto, BP Sec presenta in Regione l'istanza di "Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la realizzazione di un impianto di trattamento chimico fisico di rifiuti liquidi industriali" contestualmente alla richiesta di Autorizzazione Integrata Ambientale.

Immediatamente dopo il ricevimento della documentazione, l’Assessore all’Ambiente e Sindaco del Comune di Castellanza invia tramite posta elettronica certificata un documento in regione anticipando una serie di forti criticità già da subito evidenziate.

Il progetto, quindi, non convince e i Sindaci di Castellanza, Olgiate, Marnate, Legnano, Busto diramano un comunicato stampa con cui esprimono la loro perplessità di fronte ad un documento unanimemente considerato pieno di lacune. 

L'11 Giugno 2012 il Consiglio Comunale di Castellanza approva all'unanimità una mozione congiunta di maggioranza e opposizione che dà mandato al Sindaco di esprimere nelle sedi appropriate il "Dissenso motivato all'impianto", proprio per via della mancanza di risposte concrete ai principali nodi problematici posti dal progetto (inquinamento del territorio, viabilità, incompatibilità con il tessuto urbano).

La dichiarazione non basta però a placare gli animi, inaspriti anche dall'iniziativa di BP Sec di denunciare per diffamazione gli autori delle iniziative di protesta; fino ad arrivare in prossimità della prima riunione della Conferenza di Servizi, indetta per il 19 Luglio 2012 in Regione Lombardia. 

Qualche giorno prima, infatti, il Sindaco di Castellanza incontra i rappresentanti del Comitato ValleOlonaRespira (da cui alcuni membri, in aperta polemica sono usciti per dare vita all'Assemblea Popolare No Elcon): l'incontro sancisce una "sostanziale comunanza di vedute" al di là delle diatribe e delle polemiche.

Si giunge così al 19 Luglio 2012: mentre nella piazza sottostante gli attivisti del Comitato inscenano una manifestazione, a Palazzo Lombardia si svolge la Conferenza dei Servizi al cui tavolo siedono BP Sec; i Comuni di Castellanza, Olgiate, Legnano, Busto; l'Autorità d'Ambito Territoriale di Varese; Prealpi Servizi, Arpa Lombardia; Provincia di Varese. Partecipano in veste di uditori, tra gli altri, i rappresentanti del Comitato e le RSU dei lavoratori dell'impianto Chemisol, che qualche giorno prima avevano espresso le proprie preoccupazioni sul futuro complessivo del polo chimico. 

In tale sede il Comune di Castellanza è l’unico ente che presenta una relazione contenente le proprie osservazioni critiche al progetto articolate in osservazioni di incompatibilità in merito agli aspetti urbanistico-edilizi (conformità al PGT, vincoli, rischio rilevante, collocazione all'interno del centro abitato, impatto sul traffico urbano, ecc) e ambientali, valutando l'ipotesi di impianto sostanzialmente incompatibile con il territorio di Castellanza. La conferenza si conclude con la decisione di effettuare un sopralluogo nell'area.

Si arriva così al 10 Settembre 2012 nell'area Chemisol, dove i rappresentanti degli enti partecipanti alla Conferenza di Servizi vengono accolti da una manifestazione di entrambi i gruppi di azione popolare. Dopo il sopralluogo la situazione sembra ripiombare a prima della conferenza di servizi: accuse e polemiche si rincorrono sulla carta stampata e online. Finchè il 20 Settembre 2012 a Marnate i Sindaci della Valle Olona, di Legnano e Busto decidono di canalizzare la comune posizione in un organismo sovracomunale, il Tavolo Permanente per lo Sviluppo Sostenibile che in un documento di intenti esprime la "netta contrarietà all'insediamento dell'impianto".

E la Conferenza dei Servizi? Regione Lombardia a Dicembre 2012 chiede a BP Sec/Elcon della documentazione integrativa che la stessa presenta il 7 Febbraio 2013. 

Nel frattempo la Giunta Comunale di Castellanza con deliberazione n. 144 del 20 Dicembre 2012, sottolinea e ribadisce  l'incompatibilità del progetto con il territorio in ragione, si legge nel testo, non solo degli aspetti amministrativo-legali (conformità al PGT), ma anche dei "contributi partecipativi" della cittadinanza che hanno "sottolineato e reso ancor più evidente che un impianto di tale caratura (..) non può essere realizzato all'interno di un'area così congestionata".

Dopo la delibera di Giunta Giovedì 21 Febbraio 2013 il Consiglio Comunale di Castellanza approva all'unanimità una delibera che, ratificando la posizione della Giunta, esprime parere negativo all'ipotesi di insediamento.

La delibera di Consiglio ha un indubbio significato politico in quanto riunisce tutte le forze politiche castellanzesi in un’unica posizione e conferma i pronunciamenti dell'Amministrazione di Castellanza, andando a rimpolpare il voluminoso incartamento – peraltro già carico di pareri negativi – della Conferenza di Servizi attualmente pendente in Regione Lombardia.

Infine, Venerdì 11 Aprile 2013, allo scadere del temine previsto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata, il Comune di Castellanza presenta a Regione Lombardia le proprie osservazioni alle integrazioni presentate da BP Sec per Elcon progetto di impianto di trattamento di rifiuti liquidi industriali nell'area Chemisol.

Il documento articola il parere contrario del Comune di Castellanza in due linee argomentative che toccano gli aspetti urbanistico-edilizi e quelli ambientali, giungendo alla conclusione che "le criticità già sollevate nel parere del 18/07/12 (quando cioè si tenne la prima riunione della Conferenza di Servizi, ndr) sono tutt'ora presenti, di conseguenza il parere alla realizzazione dell'impianto è negativo".

Le nove pagine delle osservazioni lasciano infatti pochi spazi di interpretazione circa la posizione dell'Amministrazione Comunale di Castellanza. 

Nel documento, infatti, si legge che “la documentazione integrativa non risolve tutte le problematiche evidenziate e per le quali sono stati richiesti chiarimenti ed integrazioni”.

Ma non è tutto. Al parere segue un’affermazione che si spinge un po’ più in là, alzando l’asticella della fattibilità dell’impianto. L’Amministrazione Comunale di Castellanza dichiara che, in caso di esito positivo del procedimento regionale, si riserverà “di imporre ai sensi degli artt. 216 e 217 del R.D. 27.07.1934 n. 1265, ogni prescrizione necessaria alla tutela della salute pubblica, come previsto dal comma 7 dell’art. 29-quater del D.Lgs. 152/2006”.

Cosa significano di preciso questi riferimenti normativi? Gli articoli del Regio Decreto 1265/34 stabiliscono che il sindaco (podestà nella lingua del 1934) può prevedere speciali cautele per prevenire o impedire danni alla salute pubblica per quelle industrie che producono vapori, gas o esalazioni insalubri. Dal canto suo, l’articolo 29 quater, comma 7, del D.Lgs. 152/06 prevede che, proprio in virtù del Regio Decreto, in sede di Conferenza di Servizi, nella procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale devono essere acquisite le prescrizioni del sindaco, di cui agli articoli citati, il quale in quella sede prescrive le misure cautelari a tutela della salute pubblica.

Rimane fermo il potere del Sindaco, dopo l’entrata in esercizio dell’attività, qualora le emissioni provenienti dallo stabilimento possano essere di pericolo o di danno per la salute pubblica, di adottare ordinanze per prevenire o impedire il danno o il pericolo. 

In estrema sintesi, tutto ciò dimostra – precisa il Sindaco di Castellanza, Fabrizio Farisoglio – come non via sia stato alcun “errore di valutazione iniziale” da parte nostra poiché, a seguito della presentazione della proposta di insediamento dell’impianto sul territorio, abbiamo preso atto dell’esistenza di forti criticità che sono state poi esposte nel corso della prima conferenza di servizi svoltasi in Regione. Si rammenta che siamo stati gli unici a presentare una nota contenente le perplessità relative all’incongruenza e alla lacunosità del progetto. Inoltre, le deliberazioni, prima di Giunta, poi di Consiglio, e le osservazioni presentate sono chiare indicazioni con cui abbiamo espresso la nostra posizione negativa nei confronti della vicenda Elcon in maniera chiara e incontrovertibile”.

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Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 30 Aprile 2013
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