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PARABIAGO: CACCIATORI RIUNITI IN UNA SOLA ASSOCIAZIONE

Il presidente Andrea Lattuada, ha avuto il merito di essere riuscito a riunire in un’unica associazione le due sezioni presenti sul territorio (quella di Parabiago e quella di Ravello)...

Il presidente Andrea Lattuada, quarto a partire da sinistra, con accanto il sinaco Franco Borghi


Un momento di straordinaria convivialità, ma anche un’occasione per premiare chi ha conquistato il podio nelle gare al piattello e al quagliodromo e, non ultimo, per fare un bilancio dell’attività: è questo, il triplice scopo del pranzo sociale della sezione Cacciatori Sant’Uberto di Parabiago, che domenica scorsa ha riunito al ristorante “La torre dei Gelsi” di Cisliano quasi 200 persone, tra autorità, soci e simpatizzanti.

A fare gli onori di casa, il presidente Andrea Lattuada, cui va il merito (con tutto il suo Direttivo) di essere riuscito, dopo anni, a riunire in un’unica associazione (associata alla Federazione Italiana della Caccia) le due sezioni precedentemente presenti sul territorio (quella di Parabiago e quella di Ravello). Ne è scaturita una nuova realtà, composta da persone grintose e determinate, che sapranno portare avanti la passione per la caccia con un occhio di riguardo ai giovani e all’ambiente faunistico.

A questo proposito, nel febbraio scorso l’associazione Sant’Uberto ha liberato sul territorio di Parabiago 50 coppie di pernici rosse a scopo di ripopolamento e nel giugno prossimo prevede di liberare 200 fagianotti.

"Diversamente da come ci descrivono gli ambientalisti- spiega il presidente Lattuada- il nostro non è uno sport per “assassini”. Il buon cacciatore infatti è presente sul territorio con diverse attività che spaziano dalla pulizia dell’ambiente alla gestione delle specie nocive, alla realizzazione di estensioni ambientali dove la fauna possa cibarsi e trovare protezione. Inoltre, alla fine di ogni annata venatoria, noi cacciatori liberiamo selvaggina stanziale in numero superiore rispetto a quella che preleviamo".

Giova inoltre ricordare che l’associazione ha creato sul territorio comunale un’area di addestramento cani, dov’è possibile far correre questi preziosi e indispensabili compagni di caccia, senza il pericolo di sparo.

Tornando al pranzo di domenica scorsa, onorato- come si diceva- dalla presenza di autorità (fra le quali, il sindaco Borghi, l’assessore allo Sport, Carlo Raimondi, l’assessore alla sicurezza, Luca Ferrario, l’assessore provinciale all’agricoltura, parchi, caccia e pesca, Luca Agnelli e Massimo Marracci, funzionario provinciale dell’ufficio caccia e pesca), i cacciatori hanno avuto modo di apprendere dall’assessore Agnelli che il Piano Faunistico Venatorio è prossimo all’approvazione e apporterà delle importanti modifiche alla caccia, sul nostro territorio.

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Pubblicato il 29 Aprile 2013
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