(g.s.) – Un altro ostacolo per gli espropri della tanto attesa tangenziale di Cerro Maggiore: ora a dare i grattacapi è il ritrovamento del coperchio di un'urna cineraria.

Il reperto era tornato alla luce diversi anni fa a San Lorenzo, frazione di Parabiago, zona dalla quale dovrebbe partire proprio il tracciato della tangenziale: i tecnici dei beni ambientali desiderano approfondire la questione e, quindi, la procedura degli espropri viene attualmente accantonata.

Un iter espropriativo non facile e che sta attraversando diverse difficoltà. La notizia è arrivata durante l'ultimo consiglio comunale da parte dell'assessore ai Lavori pubblici Calogero Mantellina.

"Su quest'opera abbiamo aperto la domanda di esclusione dalla Via, Valutazione d'impatto ambientale – ha dichiarato l'assessore -, i tecnici ora vogliono capire la situazione".

La tangenziale è una strada su cui l'amministrazione comunale di Cerro Maggiore crede davvero tanto: la vuole da anni e l'infrastruttura dovrebbe avere un ruolo primario, nel suo tratto finale, in merito all'eventuale arrivo di Ikea tra il territorio cerrese e quello di Rescaldina.

Soddisfatta è la Lega Nord cerrese: "Veniamo a conoscenza del ritrovamento di questo coperchio di urna cineraria. Non potendo partire gli espropri, non ci potrà essere l'intera opera che, come è concepita attualmente, ci vede contrari" ha dichiarato il capogruppo Aurelio Moroni.

La tangenziale collegherà il Sempione, all'altezza del cimitero di San Lorenzo, alla Saronnese toccando la frazione parabiaghese, Cantalupo e Cerro.